Le luci del grande palcoscenico finanziario mondiale si accendono su Washington, dove si svolgeranno gli attesi appuntamenti annuali del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) e del Gruppo della Banca Mondiale. Tra diplomatici, banchieri, accademici e policy-maker, una figura italiana, abruzzese, porta negli Stati Uniti la sua autenticità e la capacità di connettere mondi spesso separati: la teatina Angelica Bianco è ingegnere gestionale H.C., e giornalista da sempre ha seguito il filone dell’educazione finanziaria, esperta in intelligenza artificiale ed etica, ceo della famosa società di comunicazione strategica Bianco Consulting e direttore della Casa editrice scientifica Magi. Ha costruito la sua carriera unendo competenze tecniche, sensibilità civile e uno sguardo sempre rivolto al futuro. Opera come partner di società finanziarie internazionali, come la Livolsi&Partners, diretto progetti editoriali, promosso l’etica nell’innovazione e partecipato a strutture istituzionali nazionali in ruoli di responsabilità.
Per Angelica Bianco, partecipare alla WSBI-ESBG Reception Washington DC – organizzata dal CEO WSBI – ESBG Peter Simon nell’ambito delle relazioni internazionali con il Fondo Monetario e il network europeo delle Casse di risparmio e delle banche territoriali – significa portare con sé la passione per un’Italia che investe in cultura finanziaria, innovazione etica e cooperazione globale.
L’evento: occasione di dialogo e networking globale si terrà venerdì 17 ottobre a Washington, a margine delle plenarie del Fmi e della Banca Mondiale. Sarà un momento emblematico: una cornice informale che offre spazio al networking, allo scambio di idee tra figure di spicco del mondo bancario, politico e accademico europeo e internazionale. Con electi ospiti italiani, come Beppe Ghisolfi, già riconosciuto nel panorama delle relazioni bancarie europee e già vice presidente Abi.
“Essere presente a un evento di tale prestigio- afferma Angelica Bianco- è un riconoscimento, certo, ma anche una responsabilità. In questi anni ho imparato il valore della tenacia, della speranza, del sacrificio. Voglio che queste qualità siano un filo rosso nel mio contributo internazionale: che l’innovazione non diventi fredda tecnica, ma resti umana e accessibile a tutti. Washington sarà per me un faro da cui guardare al futuro con speranza e ambizione”.