La tregua tra Israele e Hamas è entrata in vigore a Gaza, 736 giorni dopo l’inizio del conflitto in Medio Oriente. Contestualmente, il movimento palestinese ha annunciato che il rilascio dei 48 ostaggi israeliani comincerà lunedì mattina.
Gli Stati Uniti hanno esteso un invito all’Iran per partecipare ai negoziati di pace in programma a Sharm el-Sheikh. La proposta di includere Teheran negli incontri segue l’intento di allargare il dialogo regionale su un accordo di lungo termine.
I vertici fondamentalisti di Hamas hanno però respinto uno dei punti chiave del piano di pace avanzato dall’ex presidente Donald Trump, definendolo “assurda e priva di senso”: la concessione implicherebbe infatti che i leader del gruppo lascino la Striscia di Gaza. Hamas ha altresì escluso un disarmo completo, dichiarando di voler integrare i propri miliziani in un’unica struttura militare palestinese. Assieme ad altri gruppi armati, il movimento ha rifiutato qualsiasi forma di “tutela straniera” sull’amministrazione post-conflitto di Gaza.
Sul fronte umanitario, nelle ultime ore circa 500.000 sfollati hanno potuto fare ritorno a Gaza City. L’Autorità civile israeliana per il coordinamento degli aiuti umanitari (Cogat) ha reso noto che alcuni camion carichi di viveri e medicinali sono entrati nella Striscia.
Nonostante l’accordo di cessate il fuoco, fonti mediche palestinesi segnalano che almeno 19 civili sono rimasti uccisi in nuovi raid aerei condotti dall’aviazione israeliana in varie aree di Gaza.