A seguito del mancato successo nell’elezione della Macroarea 2 di Teramo, l’Associazione culturale DEMOS – Circolo di Teramo ha diffuso una nota in cui rivendica il proprio contributo alla promozione della partecipazione popolare in città e in provincia negli ultimi quindici anni. L’associazione contesta le “ricostruzioni storiche” emerse in questi giorni, alle quali imputano l’omissione del ruolo “di approfondimento culturale e scientifico” svolto da DEMOS fin dalla sua nascita, nel 2011, all’interno dell’Università di Teramo.
Fondata da docenti della Facoltà di Scienze Politiche, studenti e protagonisti della società civile, DEMOS ha organizzato tre convegni di rilievo nazionale e internazionale, con relativi atti inseriti nella bibliografia dei settori giuridico, filosofico e sociologico. Parallelamente, l’associazione ha promosso corsi di formazione aperti a tutta la provincia – da Teramo a Silvi e Giulianova – che hanno favorito la nascita di nuovi strumenti di coinvolgimento come i comitati di quartiere e hanno registrato un’ampia partecipazione cittadina.
Tra le iniziative più significative viene evidenziato il sondaggio deliberativo sulla riqualificazione dell’area archeologica del Teatro romano di Teramo, conclusosi nell’ottobre 2021. “Quest’ultima esperienza coinvolse una compagine di esperti di livello locale, nazionale ed internazionale”, spiegano da DEMOS, e si articolò in decine di assemblee pubbliche, anche online, con contributi da personalità culturali e con collegamenti dall’estero. Il documento conclusivo fu presentato alla presenza del sindaco Gianguido D’Alberto, mentre altri esponenti della giunta non presenziarono all’evento.
L’associazione ricorda inoltre il proprio apporto a progetti di partecipazione in altre realtà territoriali: forum sulla biblioteca comunale di Ascoli, sulla Casina delle Rose a Fermo e sul primo regolamento di partecipazione popolare di Giulianova; e segnala un intervento critico nella stesura del regolamento comunale di Teramo, giudicato “troppo dettagliato e farraginoso” e inadatto a valorizzare il tessuto associativo locale.
Da DEMOS arriva infine la proposta di un confronto pubblico sull’insuccesso elettorale nelle macroaree teramane, auspicando che sia il Comune a promuoverlo. “Da parte nostra c’è il massimo della disponibilità. Nei giorni prossimi contatteremo il Sig. Sindaco, certi che mostrerà la stessa disponibilità di quando fu partecipe alla presentazione del documento conclusivo del nostro Sondaggio deliberativo sull’area archeologica del Teatro romano”.