Fonti: Washington sostiene Kiev negli attacchi agli impianti energetici russi | Zelensky a Trump: “Fermando la guerra a Gaza si può arginare Mosca”

Il conflitto in Ucraina è arrivato al giorno 1.327, mentre emergono dettagli sul sostegno statunitense alle operazioni di Kiev. Secondo quanto riportato dal Financial Times, l’intelligence americana ha fornito all’Ucraina dati mirati per colpire le infrastrutture energetiche russe, incluse raffinerie di petrolio posizionate ben oltre la linea del fronte. «Questo sostegno si è intensificato da […]

Il conflitto in Ucraina è arrivato al giorno 1.327, mentre emergono dettagli sul sostegno statunitense alle operazioni di Kiev. Secondo quanto riportato dal Financial Times, l’intelligence americana ha fornito all’Ucraina dati mirati per colpire le infrastrutture energetiche russe, incluse raffinerie di petrolio posizionate ben oltre la linea del fronte.

«Questo sostegno si è intensificato da metà estate, e gli attacchi di Kiev hanno fatto schizzare alle stelle i prezzi dell’energia in Russia e costretto Mosca a tagliare le esportazioni di gasolio e a importare carburante», sottolinea il giornale finanziario, evidenziando l’impatto delle offensive ucraine sul mercato energetico russo.

Sul versante diplomatico, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto un colloquio telefonico con l’omologo statunitense Donald Trump, definendolo «positivo» e «produttivo». Nel corso della conversazione, i due leader hanno esaminato possibili modalità per potenziare la difesa aerea di Kiev.

Zelensky ha inoltre rivolto le sue congratulazioni a Trump per gli sviluppi raggiunti in Medio Oriente: «Mi sono congratulato con Trump per il suo successo e per l’accordo in Medioriente che è riuscito a raggiungere, un risultato straordinario. Se una guerra può essere fermata in una regione, allora sicuramente anche altre guerre possono essere fermate, inclusa quella russa».

Infine, è stata toccata la questione dei sistemi d’arma a lungo raggio. Trump e Zelensky hanno discusso la possibilità di consegnare all’Ucraina missili Tomahawk, in grado di estendere significativamente la portata dei raid ucraini nel territorio russo.