Questa mattina a Palazzo Margherita è stata presentata la 33ª edizione del Premio Nazionale Paolo Borsellino, evento dedicato al valore della legalità rivolto in particolare alle nuove generazioni. Alla conferenza stampa hanno preso parte il vicesindaco Raffaele Daniele, il Prefetto e presidente del Premio, Renato Cortese, il procuratore per i Minorenni David Mancini e Rosa Pestilli, presidente della Commissione per le Pari Opportunità del Consiglio regionale d’Abruzzo. Ha assistito alla presentazione anche Manfredi Borsellino, figlio del giudice.
L’iniziativa punta a far emergere la legalità attraverso un linguaggio semplice e concreto, capace di coinvolgere i ragazzi senza scadere nella retorica. “Il Premio Borsellino parla di un tema attuale e di un messaggio attuale, dove l’audience privilegiata è quella dei giovani che hanno bisogno di conoscere”, ha dichiarato David Mancini, sottolineando l’importanza del dialogo diretto con gli studenti. “Quando si riesce ad instaurare un dialogo con i ragazzi si rimane sempre colpiti, perché hanno quella freschezza che manca ai più grandi. Il senso del premio è vivere qualcosa che è stato perché è nel presente e questo mi spinge ogni anno a farne parte.”
Renato Cortese ha posto l’accento sulla necessità di tradurre il concetto di legalità in comportamenti concreti: “Il premio non vuole essere una ripetizione sulla legalità: dobbiamo trasformare il concetto in qualcosa di concreto, con un linguaggio più fruibile per i ragazzi e meno retorica. La legalità deve venire fuori naturalmente, deve essere una scelta, anche se spesso è quella più difficile, perché significa dire no ai compromessi. Ma è l’unica scelta che porta alla meritocrazia e a poter camminare con la testa alta.”
Nel suo intervento, il Prefetto ha anche ricordato il volto segnato dal rimorso del killer di Padre Puglisi, che spiegò di aver colpito il sacerdote “perché non riusciva più a dormire, non riusciva più a togliersi dalla testa il sorriso del prete mentre stava per sparargli. E ha risposto che lo avevano ucciso perché lui riusciva a raccogliere tutti i ragazzi, parlando con loro, offrendo loro prospettive diverse, in questo modo la mafia non riusciva a trovare ragazzi per lo spaccio.” Cortese ha concluso: “Il profilo di un premiato deve essere d’esempio, perché i giovani guarderanno l’operato dei premiati.”
Rosa Pestilli ha insistito sul ruolo delle scuole e delle famiglie nell’educazione alla legalità e al rispetto, illustrando le iniziative promosse dalla Commissione per le Pari Opportunità.
Questi gli insigniti del Premio Paolo Borsellino 2025, suddivisi per categoria:
legalità – Ilaria Calò, Mario Palazzi, Anna Maria Frustaci, Vittorio Rizzi, Andrea De Gennaro, Lamberto Giannini, Fabio Ciciliano, Roberto Massucci, Paolo Guido;
cultura – Don Luigi Epicoco;
giornalismo – Gaia Tortora, Attilio Bolzoni, Tonia Cartolano;
economia – Nicola Mattoscio;
lavoro – Pierpaolo Bombardieri;
memoria – Bruno D’Alfonso;
impegno civile – Associazione Addio Pizzo, Nicolò Mannino, Daniel Sorza.