Al 1.328esimo giorno del conflitto in Ucraina, il presidente Volodymyr Zelensky ha collegato le prospettive di un cessate il fuoco in Medio Oriente alle speranze di pace per il suo Paese, affermando che tale sviluppo “genera speranza anche per l’Ucraina”. In una conversazione telefonica con Donald Trump, Zelensky ha ribadito: “Se una guerra può essere fermata in una regione, allora sicuramente anche altre guerre possono essere fermate, inclusa quella russa”.
Donald Trump ha aperto alla possibilità di fornire all’Ucraina missili a lungo raggio Tomahawk nel caso in cui il conflitto non venga risolto: “se la guerra non sarà risolta. Il Tomahawk è un’arma incredibile, un’arma molto offensiva”. Il tycoon ha descritto il dialogo telefonico con il leader ucraino come positivo, senza però dettagliare tempi o quantità di eventuali forniture militari.
Nel frattempo, secondo quanto riportato dal Financial Times, l’intelligence statunitense avrebbe condiviso con Kiev informazioni utili a colpire le infrastrutture energetiche russe. Tra i possibili obiettivi figurerebbero raffinerie di petrolio situate ben al di là della linea del fronte, una mossa che potrebbe segnare un’ulteriore escalation nelle capacità operative ucraine.