Su impulso di Pietrucci, audizione dei precari della Giustizia in Consiglio regionale; giovedì il confronto prosegue al Comune dell’Aquila.

Il Consiglio regionale dell’Abruzzo ha ospitato oggi l’audizione dei lavoratori e delle lavoratrici precarie della Giustizia, assunti con contratti a tempo determinato nell’ambito del PNRR, insieme ai rappresentanti della CGIL. L’incontro, promosso dal consigliere Pierpaolo Pietrucci, ha raccolto le istanze di migliaia di professionisti che da anni contribuiscono al funzionamento degli uffici giudiziari, alleggerendo l’arretrato […]

Il Consiglio regionale dell’Abruzzo ha ospitato oggi l’audizione dei lavoratori e delle lavoratrici precarie della Giustizia, assunti con contratti a tempo determinato nell’ambito del PNRR, insieme ai rappresentanti della CGIL. L’incontro, promosso dal consigliere Pierpaolo Pietrucci, ha raccolto le istanze di migliaia di professionisti che da anni contribuiscono al funzionamento degli uffici giudiziari, alleggerendo l’arretrato e migliorando l’efficienza del sistema.

Su proposta di Pietrucci, il Consiglio si appresta ora ad approvare una risoluzione urgente che chieda al Governo e al Ministero della Giustizia un piano di stabilizzazione “piena e trasparente” per tutti i lavoratori coinvolti nei progetti del PNRR. L’iniziativa intende garantire continuità occupazionale e riconoscimento alle figure strettamente necessarie al buon andamento dei tribunali.

Giovedì mattina, un’audizione analoga si terrà anche in Comune all’Aquila, promossa dal consigliere Paolo Romano, con un ordine del giorno finalizzato a consolidare un fronte istituzionale unico tra Regione e Comune. Pietrucci e Romano sottolineano: “Questa battaglia non è solo una questione occupazionale, ma un tema di giustizia e di efficienza istituzionale. Migliaia di persone, selezionate con procedure pubbliche e altamente qualificate, sono oggi indispensabili per il funzionamento dei nostri tribunali. Non possiamo permettere che il loro lavoro, la loro esperienza e la loro dedizione vadano dispersi”. L’obiettivo comune è tutelare oltre undicimila operatori che ogni giorno assicurano il regolare svolgimento delle attività giudiziarie.