A Gland, nel Canton Vaud, un uomo di circa trent’anni, che si presenta come pilota automobilistico, è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale aggravata ai danni di un’infermiera. Secondo le autorità svizzere, i «elementi sufficienti» raccolti nell’indagine hanno portato all’arresto immediato del sospettato, che al momento rimane in custodia in attesa dell’udienza preliminare.
I fatti risalgono alla notte del 22 settembre 2023, all’interno di una villa di proprietà della famiglia di Michael Schumacher. La vittima, invitata alla residenza insieme a un’amica, avrebbe bevuto un cocktail preparato dall’indagato e perso conoscenza. Al risveglio, la donna si è accorta di aver subito due aggressioni durante la stessa serata e ha denunciato l’accaduto, fornendo alla polizia una registrazione audio realizzata con il proprio smartphone.
Il contenuto dell’audio, definito dagli inquirenti «esplicito», conterrebbe suoni e parole compatibili con un’aggressione, elementi che per le autorità confermerebbero l’impossibilità di esprimere un consenso, trattandosi di una persona «incosciente». La difesa contesta però l’interpretazione dei rumori registrati e non ha accesso al file, che non è stato diffuso né commentato ufficialmente.
L’indagine, coordinata dalla Procura del Canton Vaud, è volta a stabilire se ricorrano circostanze che possano aggravare la pena prevista per il reato di violenza sessuale. Il presunto responsabile, fermato a ottobre 2023, nega ogni addebito e sostiene che i rapporti siano stati consensuali.
La vicenda ha suscitato preoccupazione nella tranquilla comunità di Gland, dove la famiglia Schumacher si è ritirata dalla vita pubblica dopo l’incidente sciistico del 2013. Non sono pervenuti commenti ufficiali da parte dei congiunti dell’ex campione di Formula 1, né vi sono precedenti segnalazioni di episodi simili nella residenza. Alcune fonti locali hanno comunque sollevato dubbi sul controllo degli accessi e sull’individuazione degli ospiti ammessi nella proprietà.