Da Gaza Tajani: serve una risposta ferma contro ogni antisemitismo

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha aperto la sua informativa alla Camera richiamando l’urgenza di contrastare in modo efficace l’antisemitismo. «L’antisemitismo è un pregiudizio mostruoso che va combattuto ovunque e in ogni modo, con tutta la forza di cui i sistemi democratici dispongono», ha dichiarato, sottolineando l’impegno del governo: «Fermarne la diffusione è un […]

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha aperto la sua informativa alla Camera richiamando l’urgenza di contrastare in modo efficace l’antisemitismo. «L’antisemitismo è un pregiudizio mostruoso che va combattuto ovunque e in ogni modo, con tutta la forza di cui i sistemi democratici dispongono», ha dichiarato, sottolineando l’impegno del governo: «Fermarne la diffusione è un impegno solenne che il governo assume in quest’Aula».

Tajani ha ricordato gli scontri verificatisi martedì sera a Udine, dove estremisti pro-Pal hanno aggredito le forze dell’ordine per bloccare la partita di calcio tra Italia e Israele. Rivolgendosi direttamente alle vittime di quegli episodi, il titolare della Farnesina ha espresso solidarietà «ai due giornalisti feriti dai manifestanti» e a «tutti i poliziotti, i carabinieri e i finanzieri» impegnati nel mantenimento dell’ordine.

Sul fronte del conflitto in Medio Oriente il vicepremier ha parlato di un «giorno della speranza», spronando a guardare oltre la dimensione militare. «Parlo della luce di speranza che abbiamo visto negli occhi dei bambini di Gaza usciti a festeggiare dopo il cessate il fuoco, delle famiglie israeliane che hanno potuto riabbracciare i loro cari, immagini che rimarranno impresse nella nostra memoria. Non dobbiamo alimentare illusioni premature, il cammino è lungo e la prudenza necessaria. Ma, come ha detto il cardinale Pizzaballa, vediamo finalmente le prime luci dell’alba al termine di una lunga notte».

Il cessate il fuoco a Gaza, il rilascio degli ostaggi e il ritiro graduale delle forze israeliane «erano obiettivi inimmaginabili solo fino a poche settimane fa: oggi sono realtà grazie alla leadership del presidente Trump, che ha incessantemente ricercato la fine del conflitto a Gaza», ha evidenziato Tajani.

Ha poi rimarcato il ruolo dell’Italia, che «lavorando con pazienza e concretezza con due obiettivi chiari: mantenere vivo il dialogo tra le parti, Israele e Autorità nazionale palestinese, e alleviare le sofferenze della popolazione civile palestinese». «Rivendico con orgoglio la nostra azione. Abbiamo potuto svolgere un ruolo attivo perché in questi mesi abbiamo mantenuto aperti i canali di dialogo sia con Israele sia con l’Anp. Sono pochissimi i Paesi che possono dire di aver fatto altrettanto. Abbiamo costruito ponti, a dispetto di chi voleva tagliarli. È così che si lavora per la pace: giorno dopo giorno, con una paziente opera di tessitura, senza sventolare bandiere e senza cedere al clamore e ai proclami. Non abbiamo fatto propaganda sulla pelle del popolo di Gaza».

Infine, il ministro ha annunciato la nomina di Bruno Archi, ambasciatore italiano presso la Fao, a inviato speciale del ministero degli Esteri per la ricostruzione di Gaza, compresi gli aspetti umanitari.