Giulia Di Stefano, giornalista del Tg2 e conduttrice Rai, ha ricevuto il Premio Sulmona di giornalismo nel corso di una cerimonia svoltasi il 18 ottobre al Teatro comunale “Maria Caniglia” di Sulmona. L’iniziativa, promossa dal Circolo di arte e cultura “Il Quadrivio”, ha inaugurato il 52° Premio Sulmona – Rassegna internazionale di arte contemporanea, al quale è abbinato il riconoscimento rivolto alle firme della carta stampata, della televisione, delle agenzie di stampa e del web.
Il premio è stato consegnato dal presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, Gabriele Gravina, e dalla presidente del Circolo “Il Quadrivio”, Paola Pelino, “per la sua capacità di coniugare rigore giornalistico, chiarezza espositiva e sensibilità umana nel racconto dell’attualità. Giulia Di Stefano si distingue per l’autorevolezza e la precisione con cui affronta temi di interesse nazionale e internazionale, offrendo al pubblico del Tg2 un’informazione puntuale, equilibrata e sempre rispettosa dei fatti. Attraverso uno stile sobrio e incisivo, ha saputo raccontare con efficacia eventi complessi, dando voce ai protagonisti e restituendo al telespettatore un quadro completo e comprensibile della realtà. Il suo impegno costante nella ricerca della verità, unito a un profondo rispetto per l’etica professionale, la rende un esempio di giornalismo al servizio della società”.
Nel suo albo d’oro, il Premio Sulmona ha annoverato, dal 1990 a oggi, voci di spicco del giornalismo e della televisione come Aldo Cazzullo, Riccardo Iacona, Bruno Vespa, Federica Sciarelli, Eleonora Daniele e Cesara Buonamici, tra gli altri.
Di Stefano torna ora al Tg2 dopo aver condotto “Agorà Estate” su Rai 3, programma che durante l’estate ha raggiunto punte del 7% di share. Proprio lo scorso mese la giornalista era stata insignita anche del “Premio Arco di Traiano” a Benevento.
“Ricevere il Premio Sulmona è un onore che mi invita non solo a ringraziare, ma a riflettere. In un tempo in cui il rumore sovrasta il ragionamento e le ideologie sembrano dettare la realtà, credo che il compito del giornalismo – e forse anche il nostro dovere civile – sia proprio quello di tornare a pensare. Pensare prima di parlare, ascoltare prima di giudicare, approfondire prima di semplificare. Solo così possiamo restituire valore alle parole e verità ai fatti. Colgo l’occasione per esprimere tutta la mia vicinanza e solidarietà al collega Sigfrido Ranucci, che nelle scorse ore è stato oggetto di un terribile attentato, che ha messo in pericolo la sua vita e quella della sua famiglia. Grazie per questo riconoscimento che è, per me, anche un richiamo alla responsabilità”.