Il principe Andrea rinuncia al titolo regale, conserva l’ottava posizione nella linea di successione

Il principe Andrea di Windsor ha comunicato la rinuncia al titolo di duca di York, decisione ufficializzata tramite un comunicato diffuso da Buckingham Palace. La scelta, frutto di un accordo con il fratello re Carlo III, è motivata dalla necessità di evitare che «le continue accuse nei miei confronti distraggono dall’operato di Sua Maestà e […]

Il principe Andrea di Windsor ha comunicato la rinuncia al titolo di duca di York, decisione ufficializzata tramite un comunicato diffuso da Buckingham Palace. La scelta, frutto di un accordo con il fratello re Carlo III, è motivata dalla necessità di evitare che «le continue accuse nei miei confronti distraggono dall’operato di Sua Maestà e della famiglia reale».

L’annuncio giunge nel pieno dello scandalo legato all’amicizia del duca con Jeffrey Epstein. Negli estratti del libro di memorie postumo di Virginia Giuffre si legge l’accusa di traffico sessuale e di rapporti con Andrea quando ella aveva 17 anni. La vittima, morta suicida in Australia all’età di 41 anni, aveva suscitato un’indagine sull’entourage di Epstein e sulle frequentazioni del membro della casa reale.

Secondo lo storico Anthony Seldon, al quale la Bbc ha chiesto un commento, si tratta di un episodio senza precedenti da oltre un secolo nella monarchia britannica. «Guardando le cose in una prospettiva storica, si tratta dunque di un passo molto, ma molto significativo», ha sottolineato Seldon, che richiama l’ultimo caso del principe Charles Edward, privato del titolo di duca di Albany nel 1919 per aver combattuto con l’esercito tedesco nella Prima Guerra Mondiale.

Pur rinunciando a questo specifico titoli, Andrea conserverà il rango di principe per nascita e rimarrà ottavo nella linea di successione al trono, dopo William, i suoi tre figli, Harry e i suoi due figli.

Alcuni media britannici evidenziano come la mossa serva anche a sventare possibili iniziative parlamentari o governative. In particolare, una deputata laburista eletta nel collegio di York aveva lamentato l’imbarazzo suscitato dall’associazione della città al nome del duca, definendola «insostenibile».