Al giorno 1.340 dall’inizio del conflitto in Ucraina, emergono sviluppi sul fronte diplomatico e commenti dai principali protagonisti internazionali.
Negli Stati Uniti, l’ex presidente Donald Trump ha chiarito di non voler avviare trattative con Vladimir Putin senza aver definito preventivamente un’intesa. Secondo Trump, che in passato aveva vantato “un ottimo rapporto” con il leader russo, la fase attuale gli è apparsa però “molto deludente”.
A Kiev, intanto, il presidente Volodymyr Zelensky ha condannato l’ultimo bombardamento russo sulla capitale, nel quale almeno due persone hanno perso la vita e altre nove sono rimaste ferite. In un post sui social, Zelensky ha ricordato che “dall’inizio di quest’anno, la Russia ha lanciato circa 770 missili balistici e più di 50 Kinzhal (missili ipersonici) contro l’Ucraina. È proprio a causa di questi attacchi che stiamo prestando particolare attenzione ai sistemi Patriot, in modo da poter proteggere le nostre città da questo inferno. L’America, l’Europa, i Paesi del G7 possono contribuire a garantire che tali attacchi non rappresentino più una minaccia”.
Sul fronte russo, l’inviato speciale per la cooperazione economica Kirill Dmitriev ha dichiarato a una network statunitense che Mosca, Washington e Kiev sarebbero “abbastanza vicini a una soluzione diplomatica” per porre fine alle ostilità.
Infine, il premier italiano Giorgia Meloni ha partecipato a una riunione della cosiddetta “coalizione dei volenterosi”, ribadendo in collegamento video l’importanza di un’azione unitaria tra Europa e Stati Uniti per ottenere un cessate il fuoco in Ucraina.