Consiglio comunale dell’Aquila sospeso dopo l’abbandono dei consiglieri di centrodestra

Con uno striscione con la scritta “Biondi, parlaci delle Dogane”, dodici consiglieri comunali di opposizione hanno aperto la seduta consiliare per sollecitare il sindaco Pierluigi Biondi a intervenire sulla riorganizzazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che prevede lo spostamento del presidio aquilano a favore di Pescara. L’iniziativa ha voluto esprimere «solidarietà e vicinanza a […]

Con uno striscione con la scritta “Biondi, parlaci delle Dogane”, dodici consiglieri comunali di opposizione hanno aperto la seduta consiliare per sollecitare il sindaco Pierluigi Biondi a intervenire sulla riorganizzazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che prevede lo spostamento del presidio aquilano a favore di Pescara. L’iniziativa ha voluto esprimere «solidarietà e vicinanza a lavoratori e sindacati» e richiamare il centrodestra a chiarire «cosa è accaduto da marzo 2024, cioè dall’ultimo comunicato congiunto di Biondi e Liris che promettevano soluzioni alla vicenda; oppure l’amministrazione abbia il coraggio di ammettere che avalla la peggiore riorganizzazione d’Italia toccata a un capoluogo di regione.»

Alla richiesta di risposta, il sindaco non ha replicato, preferendo rivolgere critiche all’opposizione anziché discutere del futuro dell’Agenzia. «Ma il sindaco ha preferito non rispondere, probabilmente perché non aveva nulla da dire sul tema, preferendo parlare di tutto fuorché delle Dogane senza alcun rispetto nei confronti della città e dell’assise – scrivono i Consiglieri –. Anzi. Ha usato la vecchia tattica di insultare l’opposizione per spostare l’attenzione dalle sue mancanze, puntando il dito in maniera provocatoria e arrogante solo su fatti del passato senza mai toccare il problema delle Dogane. Come se noi parlassimo della Metropolitana di superficie o dei debiti della Perdonanza invece di discutere i problemi di oggi.»

Nel frattempo i sindacati hanno annunciato lo stato di agitazione e richiesto un’audizione al Prefetto, ma la Giunta non ha ancora risposto. «Bisogna chiedere una proroga dell’entrata in vigore della riforma – scrivono i consiglieri –, come già avvenuto per i tribunali minori e poi lavorare a una modifica complessiva dell’impianto. L’Aquila non può diventare una semplice sede periferica, svuotata di competenze e centralità. Chi governa la città deve smettere di scaricare responsabilità e agire, finalmente, per difendere il ruolo istituzionale e strategico del capoluogo d’Abruzzo.»

Dopo una breve sospensione dei lavori, al rientro in aula la maggioranza ha abbandonato l’assemblea, facendo mancare il numero legale. «Quindi il bilancio della giornata è quello di un sindaco che non risponde di un presidio che viene tolto alla città, con relative unità occupazionali a rischio, e di una maggioranza che viene in aula per non discutere nemmeno uno dei punti all’ordine del giorno, prende il gettone e poi fa rinviare il consiglio. C’è solo un commento: venite a lavorare in aula a risolvere i problemi della città.»