Una nave da crociera in navigazione sul Nilo ha preso fuoco nelle acque che lambiscono Luxor, scatenando paura fra i passeggeri ma senza gravi conseguenze. A bordo si trovavano circa sessanta cittadini italiani, definiti dal ministero degli Esteri tutti “in buone condizioni”. La Farnesina e l’ambasciata italiana al Cairo seguono l’evolversi dell’emergenza in stretto collegamento con le autorità egiziane e con il tour operator responsabile, mentre il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani è stato informato in tempo reale.
L’imbarcazione, identificata come “Empress”, stava salpando alla volta dei siti archeologici più famosi del Paese quando è divampato l’incendio, le cui cause restano al momento inesatte. I passeggeri italiani sono stati evacuati e ridistribuiti su altri battelli: chi aveva acquistato il “pacchetto” con Corsini viaggi ha proseguito il viaggio sulla Nile Crown, mentre il gruppo legato a Travco Tours ha atteso a Esna – a circa sessanta chilometri a sud di Luxor – l’arrivo di un ulteriore natante.
Non si tratta di un episodio isolato nel tratto di fiume più frequentato dai turisti. Nel 2013 un battello urtò uno scoglio e affondò vicino ad Assuan con 112 passeggeri egiziani, tutti tratti in salvo. Nel 2003 la nave da crociera “Kempinski Ganna Cruise Ship”, con a bordo numerosi italiani, subì un incendio durante il percorso da Luxor ad Assuan, senza conseguenze per i viaggiatori. L’anno successivo una quarantina di turisti italiani e spagnoli dovettero interrompere la crociera fra Assuan e Luxor a causa di una falla, restando in attesa dei soccorsi. La più grave tragedia registrata risale al 10 agosto 1988, quando una tromba d’aria sollevò una nave dal fiume provocando la morte di una trentina di persone, fra cui molti italiani.