Lavrov nega ogni intenzione offensiva verso i Paesi Nato e offre rassicurazioni

La guerra in Ucraina è entrata nel suo 1.343° giorno, in un contesto di crescenti tensioni diplomatiche e manovre economiche. Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha ribadito che Mosca “non ha nessuna intenzione di attaccare un Paese Nato” e ha assicurato di essere “pronta a dare precise garanzie al riguardo”. Sul fronte diplomatico, […]

La guerra in Ucraina è entrata nel suo 1.343° giorno, in un contesto di crescenti tensioni diplomatiche e manovre economiche. Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha ribadito che Mosca “non ha nessuna intenzione di attaccare un Paese Nato” e ha assicurato di essere “pronta a dare precise garanzie al riguardo”.

Sul fronte diplomatico, il segretario di Stato del Vaticano Pietro Parolin ha sottolineato la necessità di coinvolgere la Cina nelle trattative di pace, auspicando un ruolo più attivo di Pechino per favorire un cessate il fuoco e avviare negoziati duraturi.

Le recenti sanzioni occidentali hanno costretto il colosso petrolifero russo Lukoil a pianificare la vendita delle proprie attività all’estero. La mossa mira a fronteggiare le restrizioni finanziarie e commerciali imposte in risposta all’invasione dell’Ucraina.

Il primo ministro ungherese Viktor Urban ha di nuovo criticato l’Unione europea, affermando che “non conta nulla” nelle decisioni strategiche del blocco, e accusando l’ex presidente Usa Donald Trump di essere in errore nelle sue valutazioni su Vladimir Putin.

Da Washington, Trump ha definito “non appropriato” l’annuncio di Putin relativo al test di un missile da crociera a propulsione nucleare. Il Cremlino ha replicato che “Per noi prevalgono i nostri interessi nazionali”, confermando la propria determinazione a perseguire progetti militari indipendentemente dalle critiche internazionali.