Nel quadro delle indagini sul furto avvenuto il 19 ottobre al museo del Louvre, la procura di Parigi ha annunciato l’arresto di cinque persone, compreso uno dei principali sospettati. Gli arresti, eseguiti “in luoghi diversi” della capitale e nella vicina Seine-Saint-Denis, riguardano individui ritenuti in grado di fornire elementi utili sul colpo che ha fruttato un bottino stimato in 88 milioni di euro, ancora non recuperato.
La procuratrice Laure Beccuau ha riferito che uno degli arrestati era già finito nel mirino degli inquirenti grazie a tracce di Dna che lo collegherebbero all’incursione. Secondo le ricostruzioni de Le Parisien, si tratterebbe di uno dei due uomini alla guida degli scooter usati per la fuga. In precedenza identificato ma non localizzato, il sospetto era stato posto sotto sorveglianza: è stato durante questi pedinamenti che gli investigatori hanno potuto fermare anche le altre quattro persone, che “possono fornirci informazioni sullo svolgimento dei fatti”, ha aggiunto Beccuau.
Parallelamente, restano in custodia cautelare i due uomini di 34 e 39 anni arrestati sabato scorso e incriminati mercoledì per “furto organizzato e associazione a delinquere”. Al termine dell’udienza davanti al giudice per le libertà e la detenzione, gli avvocati del 34enne, Réda Ghilaci e David Bocobza, hanno sollecitato “assoluto rispetto della riservatezza delle indagini e dell’istruttoria”. “L’unica osservazione che possiamo fare stasera è che esiste un abissale divario tra la natura straordinaria di questo caso e la personalità del tutto ordinaria del nostro cliente”, hanno dichiarato ai giornalisti.