Teatri argentini ospitano la tournée di “Rosaura alle dieci”

Questa mattina, nella sede della Regione Abruzzo a Pescara, è stato ufficialmente annunciato l’avvio della tournée in Argentina di “Rosaura alle dieci”, produzione del Teatro del Sangro – Centro di Produzione Teatrale. All’incontro con i giornalisti erano presenti il presidente della Regione Marco Marsilio, il regista e attore Stefano Angelucci Marino e Rossella Gesini, interprete […]

Questa mattina, nella sede della Regione Abruzzo a Pescara, è stato ufficialmente annunciato l’avvio della tournée in Argentina di “Rosaura alle dieci”, produzione del Teatro del Sangro – Centro di Produzione Teatrale. All’incontro con i giornalisti erano presenti il presidente della Regione Marco Marsilio, il regista e attore Stefano Angelucci Marino e Rossella Gesini, interprete e co-direttrice artistica del progetto.

L’allestimento, tratto dall’omonimo romanzo di Marco Denevi e tradotto e adattato da Angelucci Marino, ha debuttato a fine ottobre al Teatro Sannazaro di Napoli. Invitata dall’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires, la compagnia porterà in scena “Rosaura alle dieci” dal 5 novembre al 10 dicembre 2025 in diverse località argentine: a Buenos Aires (Teatro Belisario e Teatro El Excentrico), La Plata (Teatro La Merceria), Rosario (Teatro Cultural de Abajo e Teatro Empleados), Mar del Plata (Teatro Bancaria), Campana (Teatro Municipal Pedro Barbero) e Berazategui (Teatro Casa Italia).

Il progetto tecnico e artistico coinvolge Brat Teatro per le maschere, Brina Babini per burattini e mascheroni, Vize Ruffo per costumi e scenografia e Ettore Nigro per il disegno luci. La coproduzione è curata da Teatro del Sangro e Green Factory.

Marco Marsilio ha commentato:
«Questa tournée rappresenta un’importante occasione per far conoscere e valorizzare il teatro abruzzese, che da poco ha ricevuto un riconoscimento ministeriale e che oggi porta la nostra cultura e la nostra creatività all’estero. In particolare, l’approdo in Argentina è un segno di vicinanza alle nostre comunità abruzzesi nel mondo e a quel tessuto di associazioni che, da generazioni, mantiene vivo il legame con la terra d’origine.

Sono molto grato e curioso del lavoro che viene svolto con le famiglie degli emigranti, anche a distanza di più generazioni. È bello constatare come proprio i giovani discendenti degli abruzzesi, perfettamente integrati nei Paesi in cui sono nati e cresciuti, sentano sempre più forte l’orgoglio delle proprie radici e il desiderio di riscoprirle. Iniziative come questa servono a rafforzare quel legame profondo che unisce l’Abruzzo ai suoi figli nel mondo»