Si è concluso con oltre 350 proposte progettuali il workshop di quattro giorni dedicato alla redazione del nuovo Piano territoriale di coordinamento provinciale, promosso dalla Provincia dell’Aquila insieme alle Università dell’Aquila e di Cagliari. All’iniziativa hanno preso parte amministratori che rappresentano più del 60% della popolazione provinciale, stakeholder, associazioni di categoria, Uffici speciali per la Ricostruzione e tecnici. Dopo diverse sessioni di lavoro e confronto, l’ultima giornata ha visto la presentazione collettiva dei risultati.
Tra i relatori intervenuti figurano Marcello Di Risio, direttore del DICEAA dell’Università dell’Aquila; l’ingegner Andrea De Simone, dirigente del Settore Territorio e Urbanistica della Provincia dell’Aquila; i professori Alessandro Marucci e Lorena Fiorini del DICEAA; e Michele Campagna del DICAAR dell’Università di Cagliari. In un videomessaggio il rettore dell’Ateneo aquilano Fabio Graziosi ha esortato a proseguire nel dialogo tra università, istituzioni e comunità territoriale:
“Mi congratulo con gli organizzatori per l’ottima riuscita dell’iniziativa, che ha una portata davvero innovativa. L’ateneo intende continuare a spendersi per essere un fattore abilitante affinché la pianificazione territoriale e tutto ciò che riguarda lo sviluppo del territorio possano essere declinati al meglio e possano comprendere l’impegno di tutti gli stakeholder titolati a fornire un contributo”.
Tra le linee di intervento individuate emergono il potenziamento della rete viaria, in particolare nell’area del Fucino; la tutela del paesaggio del Gran Sasso e degli Altipiani Maggiori; l’efficientamento del settore agricolo e forestale; il sostegno alla filiera corta e all’agricoltura locale; progetti di educazione alimentare; la costituzione di nuovi consorzi, come quello del Sirente Velino; e strategie di mitigazione del rischio idrogeologico e delle alluvioni.
L’ingegner De Simone ha sottolineato che “le idee e le proposte emerse troveranno sintesi in una soluzione condivisa che verrà rilasciata entro la fine dell’anno, dopo un necessario processo di analisi sistematica”. E ha aggiunto:
“Quello di oggi con il geodesign è il primo esperimento in Italia relativamente a un piano urbanistico di livello provinciale, che si discosta dal processo di costruzione tradizionale tanto criticato per non aver prodotto i risultati attesi. È fondamentale contaminare esperienze e competenze: l’urbanistica va affrontata in modo multidisciplinare. Questo rappresenta l’inizio, non la conclusione, di un percorso di innovazione”.
Anche il professor Marucci ha espresso soddisfazione per i risultati raggiunti:
“Quattro giorni intensi di lavoro abbiano portato a risultati concreti, grazie a una partecipazione ampia e collaborativa. Siamo riusciti a costruire un processo di formazione corale del nuovo piano territoriale, attraverso momenti operativi, di negoziazione e di presentazione dei risultati. È motivo di orgoglio per l’Università e per il DICEAA, che si conferma un mediatore cruciale sul territorio, capace di fare rete. Tutto questo è stato possibile grazie al contributo dei partner istituzionali, dagli Uffici Speciali della Ricostruzione ai consorzi, che hanno risposto con entusiasmo al nostro appello. Abbiamo voluto portare l’esperienza fuori dalle aule, ma anche la pubblica amministrazione dentro le aule, attraverso lezioni e seminari con i tecnici: questo deve essere il futuro della pianificazione”.
Il presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, ha definito il nuovo Piano “una vera novità a livello nazionale, capace di riscrivere un modello di governo del territorio ormai superato”. “L’obiettivo – ha aggiunto – è fare della Provincia dell’Aquila un laboratorio di sviluppo e innovazione, un modello culturale e operativo in grado di rispondere alle nuove esigenze del territorio e delle comunità”.
Infine, il professor Campagna ha evidenziato come “sia stato raccolto un patrimonio di idee progettuali ricchissimo che, nelle prossime settimane, sarà sistematizzato per evidenziare le sinergie e le connessioni tra le varie proposte”. In chiusura, tutti gli intervenuti hanno concordato che il successo del workshop di geodesign dimostra l’importanza del dialogo e della partecipazione come strumenti centrali per un piano moderno, condiviso e sostenibile.