Al traguardo del giorno 1.349, il conflitto in Ucraina registra segnali contrastanti sul fronte politico e militare. Da un lato, il presidente Volodymyr Zelensky ha annunciato su X l’arrivo dalla Germania di nuovi missili Patriot, destinati a rafforzare lo scudo aereo del Paese. In un post di ringraziamento, Zelensky ha rivolto parole di stima «personalmente al cancelliere tedesco Friedrich Merz» definendo questa fornitura «un passo comune per proteggere la vita umana dal terrore russo».
Parallelamente, gli Stati Uniti, per voce dell’ex presidente Donald Trump, hanno escluso al momento l’invio dei missili da crociera Tomahawk, decisione che raffredda le aspettative di Kiev sul sostegno americano.
Anche sul piano diplomatico emergono segnali di rallentamento. Dal Cremlino, il portavoce Dmitry Peskov ha affermato che «non c’è bisogno di un incontro urgente tra Vladimir Putin e Donald Trump», sottolineando la necessità di «un lavoro molto scrupoloso sulle questioni dell’accordo sull’Ucraina».
Sullo sfondo bellico, restano accesi i combattimenti nell’Est del Paese, con concentrazione di sforzi russi attorno a Pokrovsk. Nelle retrovie continuano gli attacchi con droni, che nella regione di Odessa hanno colpito un parcheggio per Tir, provocando due morti e un ferito, secondo il Servizio di Emergenza ucraino citato dai media locali.