Mamdani eletto primo sindaco musulmano di New York e portavoce della sinistra progressista

Zohran Mamdani, 34 anni, ha vinto le elezioni per la carica di sindaco di New York, diventando il primo musulmano e uno dei più giovani a ricoprire l’incarico nella storia della città. La sua affermazione, conseguita il 4 novembre 2025, segna un significativo spostamento del partito democratico verso politiche progressiste e rappresenta un’importante svolta politica […]

Zohran Mamdani, 34 anni, ha vinto le elezioni per la carica di sindaco di New York, diventando il primo musulmano e uno dei più giovani a ricoprire l’incarico nella storia della città. La sua affermazione, conseguita il 4 novembre 2025, segna un significativo spostamento del partito democratico verso politiche progressiste e rappresenta un’importante svolta politica per la Grande Mela.

Nato il 18 ottobre 1991 a Kampala, in Uganda, Mamdani è figlio dell’accademico Mahmood Mamdani e della regista Mira Nair. Trasferitosi con la famiglia a New York all’età di sette anni, ha studiato Africana Studies al Bowdoin College nel Maine. Prima di entrare in politica ha lavorato come consulente per l’assistenza abitativa, esperienza che ha contribuito a modellare la sua visione sui diritti degli inquilini e sull’accessibilità ai servizi pubblici.

Attivista nel Queens, Mamdani si è fatto notare nel 2020 grazie all’elezione all’Assemblea di Stato di New York, dove ha rappresentato il 36° distretto, comprendente Astoria e Long Island City. Le sue proposte più radicali – dall’ampliamento dell’housing pubblico alla tassazione delle grandi imprese – gli hanno valso l’identificazione come membro della corrente socialista all’interno del Partito Democratico, in linea con l’impegno dei Democratic Socialists of America. Si è presentato come “un rappresentante del popolo contro l’élite finanziaria”.

Durante le primarie democratiche del 2024, la sua campagna dal basso ha raccolto il sostegno di giovani, sindacati e diverse comunità etniche, permettendogli di superare avversari più noti. Alle elezioni generali ha poi sconfitto l’ex governatore Andrew Cuomo, in corsa come indipendente, e il candidato repubblicano Curtis Sliwa. Il suo programma include un piano espansivo di edilizia pubblica, trasporti gratuiti o fortemente scontati, un salario minimo portato a 30 dollari l’ora entro il 2030 e nuove imposte sui patrimoni più elevati.

Mamdani, che si ispira a figure come Bernie Sanders e Alexandria Ocasio-Cortez, incarna le istanze della nuova sinistra urbana americana, ponendo al centro dell’azione politica le minoranze e la generazione millennial. Ha più volte sottolineato che “una città giusta è quella in cui anche chi guadagna meno può vivere vicino al luogo di lavoro e spostarsi senza barriere economiche”.

Con l’insediamento previsto per il 1° gennaio 2026, il sindaco eletto riceverà una metropoli alle prese con gravi disuguaglianze economiche, un mercato immobiliare sotto pressione e un bilancio in difficoltà. Le sue priorità – nuove abitazioni popolari, riforma dei trasporti e sicurezza urbana – dovranno trovare un delicato equilibrio tra il rigore amministrativo e le ambizioni di un programma apertamente socialista.