La recente elezione di Zohran Mamdani a sindaco di New York, primo socialista e musulmano a ricoprire tale carica nella storia della città, ha suscitato reazioni in tutto il mondo politico e imprenditoriale. Intervenuto in diretta a “Realpolitik”, l’imprenditore Flavio Briatore ha definito il risultato «prevedibile» alla luce dei sondaggi, ma ha ammesso che resta «uno choc».
Secondo Briatore, il successo di Mamdani deve molto alla mobilitazione di circa 104 mila giovani volontari: «Hanno bussato a milioni di porte e fatto milioni di telefonate», ha sottolineato, evidenziando l’efficacia di una campagna basata sul coinvolgimento diretto degli elettori.
Il manager ha interpretato il trionfo del candidato democratico come un «campanello d’allarme» per l’amministrazione guidata da Donald Trump: «New York non è Cuneo e questa vittoria deve preoccuparlo, non si può più dire che chi vota è uno stupido».
Nonostante le criticità legate a tassazione, pulizia e sicurezza, Briatore ha chiarito di non avere alcuna intenzione di chiudere il suo ristorante in città. «Per le tasse, la pulizia e la sicurezza in tanti si sono trasferiti verso la Florida e la California ma New York resta l’America e ha lanciato un segnale fortissimo», ha concluso.