I Democratici consolidano un tris storico nell’election day del 4 novembre, aggiudicandosi tre cariche chiave: il sindaco di New York, i governatori del New Jersey e della Virginia. Quest’ultima è uno swing state riconquistato ai Repubblicani, mentre nel Garden State e nella Grande Mela si registrano prime volte di rilievo.
Il tycoon e candidato repubblicano alle presidenziali Donald Trump ha ammesso la sconfitta su Truth ma l’ha attribuita, secondo «non meglio precisati sondaggisti», a «il fatto che Trump non fosse sulla scheda elettorale e lo shutdown sono stati i due motivi per cui i repubblicani hanno perso le elezioni».
A New York, dove si è recato alle urne un numero di elettori record dal 1969 (oltre due milioni), il 34enne Zohran Mamdani è diventato il primo sindaco musulmano e socialista della città. Figlio di una madre indiana e di un padre ugandese, sposato con Rama Duwaji, è il più giovane sindaco in oltre un secolo. Deputato statale poco noto fino a un anno fa, ha raccolto consensi grazie al sostegno dell’ala progressista e all’appoggio – seppur non formale – di Barack Obama. Il suo programma punta a rendere New York più abbordabile con bus gratuiti, supermercati comunali, affitti calmierati e maggiori tasse ai redditi più alti.
Con il 97,98% delle schede scrutinate, Mamdani ha ottenuto il 50,39% dei voti (1.036.051 preferenze). Andrew Cuomo, ex governatore in corsa come indipendente dopo la sconfitta alle primarie, si è fermato al 41,59% (854.995 voti). Il repubblicano Curtis Sliwa ha raccolto il 7,11% (146.137 voti), mentre l’ex sindaco Eric Adams lo 0,31% (6.382 voti).
Dal quartier generale a Brooklyn, Mamdani ha dichiarato: «Il sole potrebbe essere tramontato sulla nostra città stasera, ma come disse una volta Eugene Debs, ‘vedo l’alba di un giorno migliore per l’umanità’». Sotto gli applausi della folla, ha aggiunto: «Zohran», «Zohran». «Il futuro è nelle nostre mani». Rivolgendosi poi a Cuomo: «Abbiamo rovesciato una dinastia politica. Auguro a Cuomo solo il meglio nella vita privata. Ma che questa sia l’ultima volta che pronuncio il suo nome mentre voltiamo pagina».
Il nuovo sindaco non ha esitato a sfidare l’ex presidente Trump: «Se qualcuno può mostrare a una nazione tradita da Donald Trump come sconfiggerlo, quella è la città che lo ha fatto nascere. Donald Trump, visto che so che stai guardando, ho quattro parole per te: alza il volume (turn the volume up)».
Trump aveva bollato Mamdani come «comunista antisemita», accusandolo di essere alleato con gruppi ostili e minacciando di tagliare i fondi federali. In un secondo post su Truth, ha aggiunto: «La gente comincerà a lasciare New York, fuggiranno dal regime comunista di Zohran Mamdani. Miami diventerà il rifugio anche per chi scappa da New York».
In Virginia la corsa per il governatorato ha premiato la Demokratica Abigail Spanberger, 46 anni, ex agente della Cia, che diventa la prima donna governatrice dello stato. Con lei in ticket c’è Ghazala Hashmi, senatrice statale di origine indiana e prima musulmana sudasiatica a ricoprire un incarico statale in Virginia. Il Partito Democratico ha pure conquistato la poltrona di attorney general: Jay Jones ha sconfitto l’uscente Jason Miyares, sostenuto da Trump.
Nel New Jersey, i Democratici hanno confermato il governo con la vittoria di «Mikie» Sherrill, 53 anni. Ex procuratrice federale e ufficiale della Marina, madre di quattro figli, diventa la prima donna governatrice del Garden State. Ha prevalso sull’italo-americano Giacchino Michael «Jack» Ciattarelli, 64 anni, appoggiato da Trump malgrado nel 2015 lo avesse definito un «ciarlatano».