Accenti diversificati, video mirati e un sorriso: come Mamdani ha raggiunto la carica di sindaco di New York

Zohran Mamdani è il nuovo sindaco di New York. A 34 anni, l’esponente democratico di origini ugandesi diventa il primo musulmano a guidare la metropoli, frutto di una campagna elettorale costruita con cura millimetrica e un forte legame con il mondo giovanile. Arrivato negli Stati Uniti all’età di sette anni, Mamdani ha lavorato con determinazione […]

Zohran Mamdani è il nuovo sindaco di New York. A 34 anni, l’esponente democratico di origini ugandesi diventa il primo musulmano a guidare la metropoli, frutto di una campagna elettorale costruita con cura millimetrica e un forte legame con il mondo giovanile.

Arrivato negli Stati Uniti all’età di sette anni, Mamdani ha lavorato con determinazione per oltre un anno, passando dallo 1% di consensi nei sondaggi all’affermazione con oltre il 50% delle preferenze. Ha sconfitto alle primarie l’ex governatore Andrew Cuomo – sostenuto dai repubblicani per contrastarlo – e si è imposto su candidati più tradizionali, accusati di molestie o coinvolti in scandali.

Al centro della sua strategia c’è un’immagine “da strada”: nei video di campagna lo si vede mangiare street food, viaggiare in metropolitana, pedalare e dialogare a tu per tu con i cittadini. In ogni clip campeggia la scritta “Until it’s done”, mantra di una comunicazione pop e determinata, sostenuta dalla moglie Rama Duwaji.

Mamdani ha scelto di evitare i toni dello scontro ideologico, preferendo un approccio basato sull’ascolto e sulla concretezza. Ha parlato dei rincari del cibo da asporto, mostrando gestori di food truck «che pagano oltre 20mila dollari l’anno per la licenza», e ha denunciato sprechi nel sistema delle concessioni, senza proclami, ma presentando dati e testimonianze dirette.

Nel comizio di insediamento, ha coinvolto il pubblico nella recitazione dei punti del suo programma. “Renderemo i trasporti…”, e la folla: “…gratuiti!”; “Renderemo accessibile a tutti la…”, e l’assemblea: “…assistenza sanitaria!”. Tra le promesse chiave, asili nido e scuole per l’infanzia gratuiti, salario minimo a 30 dollari l’ora, supermercati comunali a prezzi calmierati, tasse più alte per i super ricchi, blocco degli aumenti degli affitti e costruzione di oltre 200mila abitazioni a canone sostenibile.

La comunicazione di Mamdani fa ampio uso dei social: video montati come cortometraggi indipendenti, colori saturi, didascalie in spagnolo, arabo e hindi, un’estetica anni Novanta richiamata nei manifesti “Zohran for New York City”. Il suo pubblico di riferimento spazia dagli adolescenti impegnati nella cultura woke ai trentenni e quarantenni professionisti.

L’elezione di Mamdani rappresenta una boccata d’ossigeno per un Partito Democratico in difficoltà e lancia un segnale al Paese oltre i confini urbani. Pur essendo New York una roccaforte liberal, il risultato rafforza l’idea che esista un’alternativa alla destra nazionalista e tradizionalista che ha sostenuto Donald Trump. La partita si prepara a spostarsi sui prossimi Midterm, dove il nuovo corso dem dovrà dimostrare di poter valicare il muro delle grandi metropoli.