Trump comunica l’appello dell’Iran all’eliminazione delle sanzioni; la Cina chiede l’abolizione dei dazi sui prodotti green

Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina si sono ulteriormente inasprite sul fronte dei dazi. Pechino, definita leader mondiale nelle tecnologie verdi, ha sollecitato la rimozione degli ostacoli allo scambio di prodotti sostenibili: secondo le autorità cinesi, il mondo “deve rimuovere le barriere commerciali e garantire il libero flusso di prodotti green di qualità” […]

Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina si sono ulteriormente inasprite sul fronte dei dazi. Pechino, definita leader mondiale nelle tecnologie verdi, ha sollecitato la rimozione degli ostacoli allo scambio di prodotti sostenibili: secondo le autorità cinesi, il mondo “deve rimuovere le barriere commerciali e garantire il libero flusso di prodotti green di qualità” per affrontare efficacemente il cambiamento climatico.

Nelle dichiarazioni rilasciate alla stampa, il presidente americano ha inoltre riferito che l’Iran ha chiesto se le sanzioni statunitensi possano essere revocate. Non sono stati forniti dettagli sul seguito che l’amministrazione intende dare a questo interrogativo.

A New York, il sindaco di recente nomina Zohran Mamdani ha annunciato la creazione di un’équipe legale composta da 200 avvocati pronta a intervenire nei tribunali per difendere la città dalle possibili iniziative federali. In risposta, il presidente Usa ha bollato Mamdani come “comunista antisemita”, aggiungendo: “La gente comincerà a lasciare New York, fuggiranno dal regime comunista”.

Intanto prosegue “lo shutdown più lungo della storia” degli Stati Uniti. Giunto al trentasettesimo giorno, ha superato il record del 2018-2019. Nel corso di un incontro con i senatori repubblicani alla Casa Bianca, il presidente ha attaccato i parlamentari ostili: “Sono dei kamikaze, mandano il Paese allo sfascio”.

Infine, rispetto alle crescenti tensioni con il governo di Caracas, l’amministrazione ha comunicato al Congresso di non avere attualmente intenzione di lanciare attacchi all’interno del Venezuela.