Tre giovani di nazionalità francese, di 18, 19 e 21 anni, sono state arrestate e incriminate per aver progettato un attentato contro spazi pubblici nella capitale. L’operazione, condotta in diverse località del Paese – Lione, Vierzon e Villeurbanne – è stata confermata dalla Procura nazionale antiterrorismo (Pnat) dopo le anticipazioni diffuse da RTL e Le Parisien. Si tratta del sesto complotto sventato in Francia dall’inizio del 2025.
Le indagini, aperte con l’accusa di “partecipazione a un’associazione terroristica in vista della preparazione di crimini contro le persone”, hanno ricostruito l’intenzione di colpire bar e sale da concerto parigine, anche se non era stato individuato un obiettivo preciso. Secondo la Direzione generale per la sicurezza interna, le sospettate si sarebbero incontrate almeno una volta durante la fase preparatoria, segno per gli inquirenti di un progetto concreto.
Particolare rilievo è stato attribuito alla 19enne, ritenuta la mente dell’operazione: disoccupata e fuori corso negli studi, sarebbe entrata in contatto con un militante islamista con cui avrebbe discusso l’acquisto di un fucile d’assalto Kalashnikov e la fabbricazione di cinture esplosive, come riportato da RTL. Al termine degli interrogatori, il giudice ha disposto per tutte e tre la detenzione preventiva.
I difensori delle giovani hanno invitato alla cautela nel valutare le accuse. Thibault Bailly, avvocato della 21enne – una donna con disabilità motoria e un passato da senzatetto – ha dichiarato: “L’istruttoria permetterà di distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è. Bisogna sempre diffidare di conclusioni troppo affrettate”. Jean-Baptiste Riolacci, legale della più giovane, ha definito la sua assistita “una ragazza molto immatura”, aggiungendo che le frasi contestate potrebbero essere “più il frutto di vane e infelici fantasie di una giovane isolata che una vera minaccia terroristica”.
Le autorità procedono ora ad accertare i reali intenti delle sospettate, il grado di avanzamento del piano e la capacità di metterlo in atto. Intanto, tutte e tre negano ogni coinvolgimento in un progetto di attentato.