La 45enne Alyona Polyn, nota anche come Elena Sulikova, è stata condannata da un tribunale della regione di Mosca a due anni di reclusione per “incitamento all’odio” e “alla violenza” nei confronti dei praticanti di “religioni tradizionali”. La sentenza segue l’accusa mossa nei confronti della donna, diventata popolare in Russia per i suoi rituali magici in favore del presidente Vladimir Putin.
Secondo le motivazioni depositate dal collegio giudicante di Ivanteyevka, tra il 2020 e il 2023 Polyn ha redatto il libro “Il mio nome è Polyn”, definito dalle autorità “finalizzato a incitare all’odio”, a “umiliare la dignità” del clero ortodosso e a “minacciare e incitare alla violenza contro queste persone”. La corte riferisce di aver tratto queste conclusioni da un’“approfondita analisi forense di carattere psicologico, linguistico e religioso”. Almeno 200 copie dell’opera sarebbero state stampate e diffuse tramite una piattaforma online.
L’arresto di Polyn risale a giugno 2024. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati diversi oggetti, tra cui pipistrelli mummificati, pugnali rituali, teschi e un altare. Durante l’udienza, la donna ha “pienamente riconosciuto la propria responsabilità rispetto ai reati contestati”, come riportato dalla procura della regione di Mosca lo scorso 3 ottobre.
Nonostante la condanna sia stata pronunciata oltre un mese fa, la notizia è emersa più recentemente attraverso alcuni media britannici. Secondo Novaya Gazeta, il periodo già trascorso in detenzione lascia aperta la possibilità di un’imminente scarcerazione.
Nel 2023 la Bbc aveva citato Polyn in relazione a un’indagine dei servizi di sicurezza di Kiev, che sospettavano il suo gruppo di streghe di aver ottenuto informazioni sensibili in Ucraina tramite una spia.