La tregua fra Israele e i gruppi armati nella Striscia di Gaza continua a reggersi nonostante il perdurare di raid mirati condotti dall’aviazione e dall’artiglieria israeliane. Sul fronte della Cisgiordania, l’Autorità nazionale palestinese ha segnalato l’uccisione di due adolescenti da parte dell’esercito israeliano. Nella stessa area, durante la notte, coloni israeliani hanno dato alle fiamme una moschea nel villaggio di Kifl Hares, vicino ad Ariel, lasciando scritte minacciose indirizzate ad Avi Blot, comandante del Comando centrale dell’IDF.
Attraverso la Croce Rossa, l’esercito israeliano ha ricevuto la bara contenente il corpo del 73enne Meny Godard, sequestrato e ucciso a Be’eri il 7 ottobre 2023; nello stesso attacco perse la vita anche sua moglie, Ayelet. Il trasferimento del feretro segna un ulteriore momento di tensione nelle trattative per il rilascio degli altri ostaggi.
A livello politico e di intelligence, emerge un documento classificato inviato tre mesi prima del massacro del 7 ottobre dall’allora direttore dello Shin Bet, Ronen Bar, al primo ministro Benjamin Netanyahu. Nel testo si sollecitavano cambi di strategia nei confronti di Gaza, con un approccio diverso nei confronti dei gruppi fondamentalisti e delle minacce emergenti.
Sul confine con il Libano, infine, sono iniziati i lavori per la costruzione di un nuovo tratto del muro di separazione lungo la Linea Blu. Immagini diffuse dai media locali mostrano le ruspe in azione nella zona di Yarun, di fronte all’insediamento israeliano di Yiron, a testimonianza dell’ampliamento delle opere difensive lungo il confine settentrionale.