Stragi stradali in Africa: il continente conta il 25% delle vittime globali e subisce perdite pari al 2% del Pil

Nel continente africano gli incidenti stradali causano quasi un quarto di tutte le vittime mondiali, pur contando su meno del 4% del parco veicolare globale. A subire il maggior rischio sono pedoni, ciclisti e motociclisti, fra i quali figurano numerosi giovani. Oltre al tragico impatto umano, le conseguenze economiche e sociali pesano per circa il […]

Nel continente africano gli incidenti stradali causano quasi un quarto di tutte le vittime mondiali, pur contando su meno del 4% del parco veicolare globale. A subire il maggior rischio sono pedoni, ciclisti e motociclisti, fra i quali figurano numerosi giovani. Oltre al tragico impatto umano, le conseguenze economiche e sociali pesano per circa il 2% del prodotto interno lordo dei Paesi membri dell’Unione Africana.

L’organizzazione continentale ha richiamato l’attenzione sui numeri in occasione della Giornata dedicata alla sicurezza stradale, sottolineando come lo sviluppo delle reti viarie sia strettamente legato agli obiettivi di connettività e integrazione regionale previsti dall’Agenda 2063. Garantire standard elevati di sicurezza sulle infrastrutture è ritenuto fondamentale non solo per salvare vite, ma anche per proteggere gli investimenti e favorire uno sviluppo inclusivo e sostenibile.

Tra le priorità indicate dall’Unione Africana figurano la riduzione delle vittime e dei feriti gravi attraverso politiche mirate e interventi strutturali. Le misure proposte includono: il potenziamento delle infrastrutture con soluzioni orientate alla sicurezza, l’introduzione di requisiti più stringenti per i veicoli, campagne per promuovere comportamenti responsabili da parte degli utenti della strada e l’ottimizzazione dei sistemi di soccorso post-incidente.

L’evento annuale serve anche a commemorare chi ha perso la vita sulle strade, a sostenere le famiglie colpite e a mobilitare l’opinione pubblica. Inoltre, richiama gli impegni presi a livello nazionale e continentale per dimezzare entro il 2030 il numero dei decessi e dei casi di grave lesione causati dagli incidenti stradali.