L’esercito di Tel Aviv ha condotto un raid aereo nella periferia meridionale di Beirut, con l’obiettivo di eliminare il Capo di stato maggiore di Hezbollah, rimasto ucciso nell’operazione. Secondo fonti libanesi, nell’attacco sono complessivamente decedute cinque persone e altre 28 hanno riportato ferite. Stando a quanto riferito dall’emittente Channel 12, Israele non avrebbe avvisato preventivamente gli Stati Uniti circa l’azione militare.
Sul fronte della Striscia di Gaza, la tregua negoziata sotto l’egida statunitense mostra segni di cedimento dopo nuovi raid aerei lanciati dall’aviazione israeliana in varie zone del territorio. Autorità palestinesi parlano di 21 morti e numerosi feriti a seguito dei bombardamenti. Da Tel Aviv arriva l’accusa rivolta a Hamas di aver infranto il cessate il fuoco, aprendo il fuoco al di là della cosiddetta “Linea Gialla”, confine virtuale stabilito per delimitare l’area controllata dall’IDF.
Hamas ha respinto le accuse, sollecitando l’intervento dei mediatori internazionali per denunciare quella che definisce una violazione degli accordi. Intanto al Cairo si sono incontrati i vertici del movimento islamico e il capo dei servizi di intelligence egiziani per discutere il completamento della prima fase del piano di cessate il fuoco e i termini della successiva fase.