La guerra in Ucraina è entrata nel 1.375° giorno senza segnali di tregua sul fronte. Mentre proseguono i colloqui per il piano di pace promosso dagli Stati Uniti, le operazioni militari continuano a infiammare il territorio. Nella notte tra venerdì e sabato un attacco condotto con droni russi ha colpito Kiev, causando almeno due vittime e dieci feriti, fra cui una donna e un adolescente.
Sul fronte interno, l’esecutivo di Volodymyr Zelensky è scosso dallo scalpore creato dalle indagini su un presunto caso di corruzione da 100 milioni di euro. Andriy Yermak, consigliere presidenziale e fedelissimo del capo dello Stato, si è dimesso dopo la perquisizione del suo appartamento. “Vado al fronte e sono pronto a qualsiasi rappresaglia, disgustato dalla mancanza di sostegno da parte di coloro che conoscono la verità”, ha dichiarato l’ex braccio destro del presidente.
Intanto il Servizio di sicurezza ucraino (SBU) ha rivendicato il sabotaggio di due petroliere appartenenti alla cosiddetta “flotta ombra” russa nel Mar Nero, identificate come Kairo e Virat.