Hong Kong, 13 arresti per omicidio colposo dopo l’incendio

La polizia di Hong Kong ha confermato l’arresto di 13 persone in relazione all’incendio che la scorsa settimana ha devastato sette delle otto torri residenziali di Wang Fuk Court, nel distretto di Tai Po, causando almeno 146 vittime. L’episodio, tra i più gravi nella storia recente della città, ha spinto le autorità a intensificare gli […]

La polizia di Hong Kong ha confermato l’arresto di 13 persone in relazione all’incendio che la scorsa settimana ha devastato sette delle otto torri residenziali di Wang Fuk Court, nel distretto di Tai Po, causando almeno 146 vittime. L’episodio, tra i più gravi nella storia recente della città, ha spinto le autorità a intensificare gli accertamenti sull’origine e la gestione dei lavori di ristrutturazione.

Chan Tung, responsabile del dipartimento Criminalità e Sicurezza, ha dichiarato di aver “immediatamente avviato un’approfondita indagine per omicidio colposo”. Secondo le verifiche condotte finora, nei confronti di “un totale di 13 persone, tra cui 12 uomini e una donna” sono scattati i fermi. Non sono ancora noti i ruoli specifici degli indagati, ma le autorità puntano a chiarire eventuali negligenze nei controlli di sicurezza.

Dalle ispezioni successive al rogo è emerso che la rete di plastica e il rivestimento in polistirolo impiegati nel cantiere hanno facilitato la rapida diffusione delle fiamme. Il governo di Hong Kong ha attribuito a questi materiali gran parte della responsabilità per l’intensità e la velocità del propagarsi dell’incendio, ribadendo la necessità di rivedere le normative sulla sicurezza nei cantieri.

Le indagini proseguono, con l’obiettivo di ricostruire la dinamica dell’incidente, individuare eventuali responsabilità penali e valutare possibili misure di prevenzione per evitare simili tragedie in futuro.