Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha accusato Hamas di aver “violato il cessate il fuoco” e ha avvertito: “Risponderemo”. L’ufficio del premier ha fatto sapere che i “reperti” umani consegnati lunedì dal gruppo fondamentalista per essere analizzati non appartengono a nessuno dei due ostaggi ancora detenuti a Gaza. Le famiglie sono state informate dell’esito delle verifiche.
Restano quindi da restituire i corpi dell’israeliano Ran Gvili e del thailandese Sudthisak Rinthalak. “Gli sforzi per il loro rientro non cesseranno fino al completamento della missione, per garantire loro una degna sepoltura in patria”, conclude la nota dell’ufficio del primo ministro.
Nel frattempo, durante la sua visita in Libano, il Papa ha lanciato un appello affinché Hezbollah e le controparti “fermino la violenza e lascino le armi per aprire il tavolo del dialogo”.
Contemporaneamente, Netanyahu ha avuto un colloquio telefonico con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. I due leader hanno sottolineato “l’importanza e l’impegno a disarmare Hamas e a smilitarizzare la Striscia di Gaza” e hanno discusso l’ampliamento degli accordi di pace.