Onu sollecita la cessazione dei conflitti etnici in Sudan per evitare un’ulteriore intensificazione

Il Comitato per l’eliminazione della discriminazione razziale delle Nazioni Unite, in un recente comunicato, ha segnalato un peggioramento delle condizioni in Sudan legato all’uso crescente di linguaggio disumanizzante e discorsi d’odio a sfondo etnico. Le violazioni dei diritti umani riguarderebbero in particolare membri delle comunità Fur, Masalit e Zaghawa, vittime di abusi attribuiti alle Forze […]

Il Comitato per l’eliminazione della discriminazione razziale delle Nazioni Unite, in un recente comunicato, ha segnalato un peggioramento delle condizioni in Sudan legato all’uso crescente di linguaggio disumanizzante e discorsi d’odio a sfondo etnico. Le violazioni dei diritti umani riguarderebbero in particolare membri delle comunità Fur, Masalit e Zaghawa, vittime di abusi attribuiti alle Forze di supporto rapido (RSF) e alle milizie loro alleate nella città di El Fasher, nel Darfur settentrionale.

Secondo il Comitato, la situazione umanitaria nel Paese è ulteriormente aggravata da una delle crisi di sfollamento interne più gravi a livello globale. Attualmente si stima che 7,2 milioni di persone siano sfollate all’interno dei confini sudanesi, mentre oltre 3 milioni hanno cercato rifugio nei Paesi vicini.

L’emergenza viene definita “drammatica” anche a causa della carestia in atto e del collasso delle vie di accesso per gli aiuti umanitari, ostacolando la distribuzione di cibo, medicinali e forniture di prima necessità. Il Comitato ricorda che senza un rapido intervento internazionale la situazione sul terreno rischia di deteriorarsi ulteriormente.