Il governo di Bangkok ha annunciato la propria disponibilità a coinvolgere gli Stati Uniti in un possibile tavolo di trattative sul contenzioso di confine con la Cambogia. A esprimersi in tal senso è stato il primo ministro thailandese, Anutin Charnvirakul, che non ha escluso un ruolo diretto del presidente Donald Trump nel mediare il confronto.
Anutin ha sottolineato l’importanza di fornire al leader americano un quadro dettagliato della vicenda: “Se il presidente degli Stati Uniti chiama, dovremmo rispondere e parlare: ma dobbiamo spiegargli la situazione in modo che capisca. Non può conoscere i dettagli meglio di me, quindi glieli spiegherò io”.
Il premier ha però precisato che, al momento, non risulta alcun contatto ufficiale tra Bangkok e la Casa Bianca. Restano aperti spiragli solo al manifestarsi di una formale richiesta di negoziazione: “Se dovesse arrivare una richiesta che porti a dei negoziati, saremo pronti a parlarne”.