Al 1.386° giorno di conflitto in Ucraina, le relazioni tra Washington e i leader europei si fanno più tese. Donald Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti «non vogliono perdere tempo sul dossier ucraino» e ha definito lo scambio telefonico con Emmanuel Macron, Keir Starmer e Friedrich Merz come una discussione «con termini forti». I tre capi di governo, reduci dall’incontro di lunedì scorso con Volodymyr Zelensky a Downing Street, hanno dialogato con il presidente americano per circa 40 minuti.
La conversazione è avvenuta alla vigilia della videoconferenza della cosiddetta «coalizione dei Volenterosi», che sarà co-presieduta da Francia e Regno Unito. Durante il colloquio, i leader europei avrebbero chiesto a Trump di organizzare un incontro con lui e il presidente ucraino nel prossimo fine settimana.
Intanto Kiev ha trasmesso a Washington un piano aggiornato volto a porre fine alla guerra con la Russia, dopo aver esaminato il programma elaborato dagli apparati statunitensi. Il documento mira a definire le condizioni per una soluzione negoziata del conflitto, sebbene al momento i dettagli non siano stati resi pubblici.
Sul fronte di Mosca, il ministro degli Esteri Serghei Lavrov ha avvertito che la Russia reagirebbe a qualsiasi dispiegamento di truppe europee sul territorio ucraino. Pur affermando di non avere «nessuna intenzione di entrare in guerra con l’Europa», il capo della diplomazia russa ha sottolineato la prontezza di Mosca a fronteggiare un simile scenario.