Agricoltura: agrumi di Sicilia, strategie di sviluppo

Quantificare la produzione degli agrumi siciliani da destinare ai mercati interni ed esteri; intervento deciso e straordinario su Tristeza virus; riduzione fiscale e dei costi della filiera anche per maggiore competitivita’ compromessa dal costo dei trasporti dall’isola; tutela alle importazioni extracomunitarie; innovazioni di prodotto e di processo anche a tutela dell’ambiente e della salute; ammodernamento […]

Quantificare la produzione degli agrumi siciliani da destinare ai mercati interni ed esteri; intervento deciso e straordinario su Tristeza virus; riduzione fiscale e dei costi della filiera anche per maggiore competitivita’ compromessa dal costo dei trasporti dall’isola; tutela alle importazioni extracomunitarie; innovazioni di prodotto e di processo anche a tutela dell’ambiente e della salute; ammodernamento delle colture; campagna d’informazione nazionale sulle proprieta’ degli agrumi Dop e Igp siciliani; tracciabilita’ del Made in Sicily lungo la filiera e impegno dei fornitori sui temi sensibili per il consumatore ovvero, legalita’, sviluppo sostenibile, commercio equo e solidale.

Sono le proposte della filiera e delle associazioni di categorie degli agrumi siciliani, per il Mipaaf. Agrinsieme (Cia, Confagricoltura, Confcooperative, Legacoop, Agci), Fruit Imprese, Coldiretti e le industrie di trasformazione, riunite dal Distretto Agrumi di Sicilia, a Roma, si sono incontrate nella sede del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per programmare, secondo un criterio di concertazione e di condivisione di obiettivi e strategie, il futuro dell’agrumicoltura. La Sicilia e’ la maggiore regione agrumentata d’Italia con 42 mila aziende, 84 mila addetti diretti, 504mila nell’indotto – che nel resto del Paese. Le categorie hanno cosi’ indicato una lista delle “cose da fare”: “una rotta che dalla tracciabilita’ dei prodotti “Made in Italy”, alle colture sostenibili a tutela del territorio e dell’ambiente – si legge in una nota – sembra indicare una visione globale di politiche agricole che, se parte dal comparto agrumicolo siciliano, e’ certamente condivisibile per tutti i prodotti di qualita’ coltivati nel nostro Paese. Eccellenze di cui gli agrumi siciliani con ben quattro frutti a marchio Dop e Igp sono testimoni indiscussi, “frutti del sole” esportati in tutto il mondo sin dall’Ottocento e che, come tanti altri prodotti “Made in Italy”, non possono mancare sulla tavola degli italiani”.

Al workshop, introdotti dalla presidente del Distretto, Federica Argentati (agronomo ed esperta in cooperazione), sono intervenuti il Sottosegretario alle Politiche Agricole Giuseppe Castiglione e Rosaria Barresi, Assessore Regionale all’Agricoltura. Erano presenti Rosa Giovanna Castagna per Agrinsieme (sigla che riunisce Cia, Confagricoltura, Confcooperative, Legacoop, Agci), Alessandro Chiarelli per Coldiretti, Salvatore Laudani per Fruit Imprese, Vilfredo Rajmo (Associazione industrie agrumarie del C.L.A.M) e Corrado Vigo, presidente dell’Ordine degli Agronomi siciliani.

Una risposta a “Agricoltura: agrumi di Sicilia, strategie di sviluppo”

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