In 150 al Ministero contro Ombrina mare

Con gli slogan ‘pane e olio senza petrolio’ e ‘via i pirati dal nostro mare’, circa 150 manifestanti si sono ritrovati sotto al ministero dello Sviluppo economico dove alle 11 è cominciata la conferenza dei servizi, un tavolo tecnico che discuterà il progetto petrolifero ‘Ombrina Mare 2’ al largo delle coste abruzzesi, davanti Chieti. Arrivati […]

Con gli slogan ‘pane e olio senza petrolio’ e ‘via i pirati dal nostro mare’, circa 150 manifestanti si sono ritrovati sotto al ministero dello Sviluppo economico dove alle 11 è cominciata la conferenza dei servizi, un tavolo tecnico che discuterà il progetto petrolifero ‘Ombrina Mare 2’ al largo delle coste abruzzesi, davanti Chieti.

Arrivati in bus a Roma, si sono riuniti in piazza coordinamenti del territorio e associazioni ambientaliste che si oppongono alle trivellazioni lungo la costa teatina, per combattere quella che definiscono la ‘deriva petrolifera’del governo. Già rinviata di tre settimane, dopo la richiesta di un’ulteriore sospensione da parte delle associazioni ambientaliste e nonostante l’approvazione giovedì scorso della legge che ha istituito il primo parco marino regionale abruzzese, quello dei ‘Trabocchi del chietino e costa frentana’ sempre davanti Chieti, si sono seduti al tavolo rappresentanti della Regione Abruzzo, delle province di Chieti e di di Pescara, e dei comuni di Pescara, Francavilla, Ortona, San Vito Chietino, Lanciano, Rocca San Giovanni, Casalbordino, Torino di Sangro, Vasto, San Salvo, Frisa, Castelfrentano e Fossacesia, tra i circa 35 sindaci presenti, oltre alla società proponente e a rappresentanti del ministero.

“Noi ci auguriamo che oggi dalla conferenza dei servizi esca una bocciatura del progetto Ombrina Mare 2- spiega Alessandro Lanci, portavoce del coordinamento ‘no Ombrina’- c’è una legge regionale abruzzese che blocca Ombrina e noi siamo qui per sostenerla. Inoltre, ieri sera abbiamo mandato una diffida a tuttti i funzionari dello Sviluppo economico in cui li informiamo della legge e che seguiremo vie legali se non verrà rispettata”. È d’accordo anche Legambiente, presente sul posto, che auspica la “sospensione della conferenza, se non una bocciatura del progetto”. (Dire)

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