Nilde Jotti: omaggio a teatro nel decennale della morte

Il 4 dicembre di 10 anni fa moriva Nilde Iotti, che venti anni prima, nel 1979,  era stata la prima donna eletta presidente della Camera., per cui quest’anno segna un doppio anniversario: il trentennale della storica elezione e il decennale della scomparsa. Tra le iniziative promosse per celebrare questa straordinaria figura di donna e parlamentare, […]

nilde jottiIl 4 dicembre di 10 anni fa moriva Nilde Iotti, che venti anni prima, nel 1979,  era stata la prima donna eletta presidente della Camera., per cui quest’anno segna un doppio anniversario: il trentennale della storica elezione e il decennale della scomparsa. Tra le iniziative promosse per celebrare questa straordinaria figura di donna e parlamentare, s’inserisce la novità  assoluta di un’opera teatrale, intitolata “’Leonilde, storia eccezionale di una donna normale’”, racconto-spettacolo scritto da Sergio Claudio Perroni e coprodotto dal Teatro Stabile di Catania e da Artisti Riuniti, con prima assoluta prevista  a Roma, nella sala della Protomoteca del Campidoglio, il 4 dicembre prossimo, alle ore 21. La vita di Leonilde Jotti detta Nilde, è presto raccontata. Nata a Reggio Emilia, figlia di un deviatore delle Ferrovie, sindacalista socialista e perseguitato nel ventennio, fu iscritta ad una scuola cattolica privata poiché secondo il padre era meglio che stesse con i preti che con i fascisti. Religiosa, andava alle processioni con il vestito bianco delle figlie di Maria. Morto il padre nel 1934, la madre lavorò come una bestia da soma perché la figlia potesse studiare e diventare “qualcuno”, come era nel sogno del marito. Nilde era l’ultima di quattro figli e l’unica sopravvissuta. E Nilde riuscì a studiare poiché, essendo bravissima, vinse borse di studio su borse di studio e a diciotto anni s’iscrisse alla facoltà di Lettere alla Cattolica di Milano, dove si laureò 4 anni dopo.  Eletta parlamentare a 26 anni, membro della “Commissione dei 75” che elaborò  il progetto della Costituzione con lei si ripercorrono le tappe cruciali del Novecento e i temi fondanti della nostra contemporaneità, dal Fascismo alla Seconda Guerra Mondiale, dalla Resistenza alla nascita della Repubblica, dalla Costituzione alla conquista dei diritti delle donne. Ha scritto l’autore che lo spettacolo intende essere il percorso di una donna determinata e tenace, per quasi vent’anni compagna “scomoda” di Palmiro Togliatti; una grande donna italiana che, in un’Italia ancora troppo bigotta per accettare la sua relazione con un uomo sposato, antepone i sentimenti alla ragione e difende coraggiosamente il valore delle proprie scelte. Protagonista nei panni di Nilde-Leonilde è Paola Cortellesi, bellisikma 36enne con occhi che sprizzano allegria, che prima in radio (con esordio a 13 anni), poi davanti allo sguardo indiscreto della cinepresa,  (come nel film Persepolis del 2007) ha osato fare della critica sociale e ha vinto. La sua caratteristica predominante che salta subito all’occhio è l’inesausta voglia di re-inventarsi cambiando continuamente contesto e cimentandosi in progetti sempre differenti, i tv, al cinema, in teatro. Straordinaria in “Gli ultimi saranno gli ultimi” del 2006, si cimenta orain un’opera di grande impegno e notevole spessore, il cui senso è tutto nel bell’incipit di Perrone: “’Neanche il tempo di essere ragazza, ed ero già donna. Cresciuta in fretta, troppo in fretta. Come tutte le belle figliol”, diceva mio padre. Ma in realtà la bellezza non c’entrava. C’entrava la fame. La fame fa crescere in fretta. Belli e brutti, figliole e figlioli. Se non li ammazza prima.”

Carlo Di Stanislao

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