Ministro Frattini, in Afghanistan per assicurare sicurezza ma anche ricostruzione civile.

Il contributo italiano alla missione Isaf in Afghanistan, dopo l’annuncio dei mille rinforzi, arriverà a “circa 4 mila uomini”. Lo ha detto, nel corso del suo intervento alla Ministeriale Nato in corso a Bruxelles, il Ministro Franco Frattini. Alle oltre 2.700 unità già presenti si aggiungeranno infatti i mille ‘rinforzi’ annunciati ieri al termine del […]

afghanistan_soldiers_usaIl contributo italiano alla missione Isaf in Afghanistan, dopo l’annuncio dei mille rinforzi, arriverà a “circa 4 mila uomini”. Lo ha detto, nel corso del suo intervento alla Ministeriale Nato in corso a Bruxelles, il Ministro Franco Frattini. Alle oltre 2.700 unità già presenti si aggiungeranno infatti i mille ‘rinforzi’ annunciati ieri al termine del Consiglio dei Ministri. Una cifra a cui bisogna sommare anche l’invio dei 200 carabinieri destinati all’addestramento, già deciso, ma che per ora ha visto arrivare in Afghanistan solo circa 60-70 unità. Per un totale quindi, nel momento di massimo impegno, che raggiungerà i circa 4 mila uomini. Un dispiegamento che – come annunciato – si baserà su un ‘ridisegno’ delle missioni all’estero, a cominciare da un alleggerimento di quelle in Libano e Kosovo.Il Ministro Frattini, che è intervenuto subito dopo il segretario di stato Usa, Hillary Clinton, ed il ministro degli esteri Gb, David Miliband (in un ordine, quindi, che rispecchia i maggiori contributi alla missione ISAF) – ha poi sottolineato che non “si può scaricare l’impegno in Afghanistan solo sugli Usa”. Ed è tornato a ribadire la necessità di un ‘surge’ civile – per la ricostruzione – più che militare. In questa direzione l’Italia ha quindi annunciato di esaminare anche un “raddoppiamento del contributo al budget afghano per la ricostruzione”.

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