L’Eurostar ancora bloccato sotto la Manica

Cambia l’anno ma non la iella, se così possiamo dire. Molte agenzie giornalistiche hanno segnalato, poche ore fa, che un  Eurostar proveniente da Bruxelles e diretto a Londra è rimasto bloccato per due ore nel tunnel della Manica a causa di problemi alla trazione del locomotore e la società Eurotunnel ha dovuto far estrarre il […]

Cambia l’anno ma non la iella, se così possiamo dire. Molte agenzie giornalistiche hanno segnalato, poche ore fa, che un  Eurostar proveniente da Bruxelles e diretto a Londra è rimasto bloccato per due ore nel tunnel della Manica a causa di problemi alla trazione del locomotore e la società Eurotunnel ha dovuto far estrarre il convoglio con un rimorchiatore. Dopo l’incidente, alle 13  circa di oggi 7 gennaio, un portavoce di Eurostar ha assicurato che i passeggeri, durante la sosta forzata, hanno sempre avuto luce e riscaldamento. Le cause di questo ennesimo blocco restano però “sconosciute” anche se i tecnici non hanno escluso che possa essere legate al maltempo che in questi giorni è tornato a flagellare il Regno Unito. La neve infatti ha ricoperto diverse zone dell’Inghilterra meridionale e le temperature rigide, che hanno fatto segnare picchi di -18 gradi centigradi, hanno scatenato l’emergenza ghiaccio sulle strade. Infatti oggi, nello scalo londinese di Gatwick, sono stati cancellati ben 136 voli. Ieri, la compagnia Eurostar che collega Londra a Bruxelles e Parigi, aveva annullato per precauzione quattro treni fra Londra, Parigi e Bruxelles a causa della neve.
L’incidente di oggi all’Eurostar segue quelli del 18 e 19 di dicembre, quanto oltre 2.000 persone restarono bloccate nel tunnel per diverse ore e il servizio venne sospeso per tre giorni, con  migliaia di persone si ritrovarono così “prigioniere” nelle stazioni di partenza e pesanti accuse da parte di utenti e politici per il modo in cui la compagnia aveva gestito la crisi. Dopo l’incidente di oggi, inoltre, la società ferroviaria Sncf ha anche chiesto ai passeggeri di rinviare il più possibile i loro viaggi.
Come si vede i guai sui treni (e i trasporti), non sono solo italiani.

Carlo Di Stanislao

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