Discutibili i “Globe” 2010

Piuttosto deludenti i Golden Globe 2010 e non solo per aver trascurato il nostro “Baaria” (che non è neanche rientrato fra i 5 finalisti all’Oscar), ma anche per non aver tenuto in alcun conto grandi pellicole come “Gli abbracci spezzati” di Almodovar, “Bastardi senza gloria” di Tarantino e “Invictus” di Cleant Eastwood; nonché l’ultima eccellente […]

Piuttosto deludenti i Golden Globe 2010 e non solo per aver trascurato il nostro “Baaria” (che non è neanche rientrato fra i 5 finalisti all’Oscar), ma anche per non aver tenuto in alcun conto grandi pellicole come “Gli abbracci spezzati” di Almodovar, “Bastardi senza gloria” di Tarantino e “Invictus” di Cleant Eastwood; nonché l’ultima eccellente fatica di Kathryn Bigelow, il bellissimo “The Hurt Cocker”, gradito più di “Avatar” di Camerun (suo ex marito) dai critici e dall’Associazione Registi Americani, in cui l’autrice sottolinea come la retorica sulla guerra, possa  assurdamente creare dipendenza in coloro che dovrebbero solo voler farla cessare. Manbassa di Globe a “Avatar”, (miglior film e migliore regia): certamente film di grandi effetti, ma molto al di sotto di quegli standard artistici e creativi che dovrebbero orientare i premi. Molto discutibile ancora, nella sezione film commedia, la vittoria di “Una notte da leoni”, che ha prevalso a sorpresa sul molto interessante “Tra le nuvole”, che avrebbe meritato molto di più del premio di consolazione per la sceneggiatura a Jason Reitman. Nulla da dire, invece, sui premi agli attori: Jeff Bridges per “Crazy Heart” e Sandra Bullock per il dramma sportivo di enorme incasso “The Blind Side; i premi comici andati a Robert Downey Jr. per il brillante “Sherlock Holmes” e a Meryl Streep per “Julie & Julia” (l’attrice era anche in gara contro se stessa per il film “E’ complicato”); i premi per i ruoli non protagonisti assegnati al bravissimo Christoph Waltz per “Bastardi senza gloria” e a Mo’nique per il bel dramma “Precious”. Ineccepibile anche (sebbene davvero tardivo), il premio Cecil B. DeMille Award al regista Martin Scorsese, recuperato dal mondo cinematografico americano in questi ultimi tempi (nel 2006 il suo “Departed. Il bene e il male” ha vinto 4 Oscor ma, nonostante 6 nomination, nessun Golden Globe) e dopo un lungo, lunghissimo periodo di quasi totale indifferenza. Ed anche per la RTv premi scontati e nessun riconoscimento per serie innovative. Premi per la tradizionale serie AMC Mad Men ed anche per la nuova e scontatissima  commedia musicale FOX Glee (partita sulla Fox italiana giovedì 21 gennaio) oltre al film TV drammatico HBO “Grey Gardens”. Tra i migliori attori, per i ruoli drammatici, premiati  Michael C. Hall (che è in cura per un cancro che lo ha colpito recentemente) per Dexter e Julianna Margulies per la novità The Good Wife e  per i ruoli comici, ennesima vittoria di Alec Baldwin per 30 Rock. Infine premio a Toni Collette per la novità  (si fa pòer dire) United States of Tara. Secondo noi erano invece da premiare “The Hurt Cocker” per la sezione dei film drammatici; “Tra le nuvole” di Jason Reitman, con Gorge Clooney come commedia e, fra il film straneieri, non “Il nastro bianco” (già gratificato del medesimo premio a Cannes), ma proprio “Baaria”, film eccellente e, soprattutto, espressone di una cinematografia dimentica dagli USA da 11 anni (l’ultimo premio l’Oscar a “la virta è belle” di Benigni nel lontano 1999).

Di Carlo Di Stanislao

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