Francia: rilancio competitività e lotta agli abusi il mix 2010

Le numerose misure fiscali previste dalla legge finanziaria per il 2010, dalla legge finanziaria rettificativa per il 2010 e dalle altre disposizioni che saranno emanate nel corso dell’anno mirano ad una profonda riforma della fiscalità francese. L’obiettivo primario è quello di promuovere la competitività economica mediante la riduzione della pressione fiscale soprattutto sulle spese per […]

Le numerose misure fiscali previste dalla legge finanziaria per il 2010, dalla legge finanziaria rettificativa per il 2010 e dalle altre disposizioni che saranno emanate nel corso dell’anno mirano ad una profonda riforma della fiscalità francese. L’obiettivo primario è quello di promuovere la competitività economica mediante la riduzione della pressione fiscale soprattutto sulle spese per investimenti e innovazione mettendo gli strumenti fiscali al servizio dell’ambiente. Nello stesso tempo, l’Amministrazione finanziaria francese intende potenziare la lotta alle attività illecite e proseguire nello sforzo cominciato da alcuni mesi per addivenire ad una maggiore trasparenza fiscale internazionale.
 

Favorire l’investimento e l’innovazione
Viene soppressa la taxe professionnelle che costituiva la principale imposta diretta locale gravante sulle imprese e sui lavoratori autonomi e la principale risorsa per le collettività territoriali. A decorrere dal 1° gennaio 2010 è stata introdotta la contribuzione economica territoriale (Cet), formata dalla contribuzione locale di attività (Cla) la cui base imponibile è costituita dal valore fondiario delle imprese e da una contribuzione complementare (Cc) la cui base imponibile è data dall’80% del volume d’affari prodotto. Questa misura fiscale si traduce per le imprese in un risparmio d’imposta di 5,8 milioni di euro all’anno. 
Inoltre viene prorogata la possibilità di ottenere il rimborso immediato dell’eccedenza di credito d’imposta relativo alle spese di ricerca e sviluppo, stabilito nella misura pari al 30% delle spese di ricerca sostenute nel corso dell’anno fino ad un importo di 100 milioni di euro (5% per gli importi eccedenti tale soglia). Circa 2,5 milioni di euro saranno incamerati dalle imprese operanti nel settore.

Porre gli strumenti fiscali a servizio dell’ambiente
Dal 1° di luglio 2010 entrerà in vigore la taxe carbone sui prodotti energetici posti in vendita, utilizzati o destinati a essere utilizzati come carburante o combustibile. L’obiettivo è incoraggiare comportamenti moderati in materia di emissioni di carbonio e gas. Basata sul contenuto di carbonio di questi prodotti, la tassa sarà calcolata sul costo di una tonnellata di carbonio, fissato per il 2010 in 17 euro. In concreto, la taxe carbone aumenterà di 4,11 centesimi di euro il prezzo della benzina e di 4,52 centesimi di euro il prezzo del gasolio. L’obiettivo principale di questa nuova tassa è di accompagnare un progressivo ma radicale cambio dei comportamenti in tema di consumo di energia fossile. Per tale motivo viene introdotto un credito d’imposta a favore dei contribuenti persone fisiche che beneficeranno di un importo forfetario proveniente dal gettito della taxe carbone. 

Potenziare la lotta contro le attività illegali
L’Amministrazione finanziaria sarà fortemente impegnati nella lotta contro i traffici illegali, pertanto, le norme relative al segreto professionale saranno modificate sì da permettere la comunicazione spontanea dell’informazione da parte dei servizi fiscali alle forze di polizia. Inoltre la direzione generale delle Finanze pubbliche avrà la possibilità di effettuare controlli e tassare le attività illegali accertando d’ufficio i redditi che derivano da proventi illeciti e utilizzando una presunzione di reddito con cui assoggettare a tassazione un importo pari al valore dei proventi illeciti.

Rafforzare la trasparenza della fiscalità internazionale
In linea con le linee guida emerse nel corso del G20 di Pittsburgh, agli Stati e ai territori che non si adeguano alle richieste di trasparenza stabilite dalla comunità internazionale in materia tributaria, saranno applicate sanzioni specifiche sui flussi finanziari riguardanti i territori. Come, ad esempio, assoggettare fino al 50% le somme pagate in questi Stati o limitare la deduzione dell’imposta sulle società pagate in questi Stati. Inasprite poi le norme antielusione concernenti la localizzazione fittizia dei redditi in questi Stati. Le misure saranno applicate agli Stati e ai territori che all’inizio del 2010 figurano nella lista dell’Ocse o che non hanno firmato un accordo per lo scambio di informazioni con la Francia.  

Altre importanti misure
Abilitazione dei funzionari del fisco all’effettuazione di indagini di polizia tributaria e tassazione dei bonus pagati dalle banche ai propri dirigenti sono gli altri provvedimenti di natura tributaria implementati o adottati nel corso dell’anno.

Katia Caruso

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