Contro la barbarie delle mutilazioni genitali femminili

Celebrazione della quarta Giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili (Mgf), proclamata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu) nel 2003, per combattere un fenomeno vasto di violazione del diritto fondamentale alla salute e all’integrità fisica delle donne e delle bambine. Condanna senza mezzi termini per le pratiche Mgf è stata espressa dal ministro per le Pari opportunità […]

Celebrazione della quarta Giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili (Mgf), proclamata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu) nel 2003, per combattere un fenomeno vasto di violazione del diritto fondamentale alla salute e all’integrità fisica delle donne e delle bambine. Condanna senza mezzi termini per le pratiche Mgf è stata espressa dal ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna: «Le mutilazioni genitali femminili rappresentano una barbarie inaccettabile, una palese violazione dei diritti della donna, in particolare del diritto alla salute e all’integrità fisica della bambina e della donna». 

Quello dell’Mgf è un fenomeno tanto diffuso quanto ancora sommerso e poco conosciuto, e che tocca da vicino anche l’Italia: nel nostro Paese, secondo uno studio commissionato dal ministero delle Pari opportunità, sono oltre 35 mila le donne vittime di Mgf e circa 1000 quelle potenziali, tutte minori di 17 anni. Il dramma delle mutilazioni genitali, e delle conseguenze terribili che possono avere sulla salute femminile, riguarda in tutto il pianeta anche le bambine più piccole, sempre più spesso al di sotto dei 5 anni di età. 

Contro la pratica delle mutilazioni genitali femminili è attivo in Italia il numero verde 800 300 558, un servizio gestito da operatori della Polizia di Stato, nato dalla collaborazione tra ministero dell’Interno e il dipartimento per le Pari Opportunità della presidenza del Consiglio dei ministri.

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