Greenpeace chiede energia verde per le auto elettriche

Il rapporto, scritto dalla società di consulenza CE Delft, viene lanciato alla vigilia della riunione dei Ministri europei dell’Industria, il 9 febbraio a San Sebastián, in Spagna. In tale occasione è infatti previsto l’annuncio di un piano d’azione dell’Unione Europea per le auto elettriche. “Le automobili elettriche sono un importante strumento per la transizione verso […]

Il rapporto, scritto dalla società di consulenza CE Delft, viene lanciato alla vigilia della riunione dei Ministri europei dell’Industria, il 9 febbraio a San Sebastián, in Spagna. In tale occasione è infatti previsto l’annuncio di un piano d’azione dell’Unione Europea per le auto elettriche. “Le automobili elettriche sono un importante strumento per la transizione verso un modello di trasporto sostenibile – afferma Andrea Lepore, responsabile della campagna Clima di Greenpeace – ma il loro sviluppo deve essere accompagnato da un adeguato impegno per garantire la loro alimentazione con energie rinnovabili”.

Secondo il rapporto, dal titolo “Energia verde per le auto elettriche”, la normativa europea in materia di emissioni dalle automobili è inadatta perché il meccanismo dei “super crediti” consente ai produttori di usare la vendita di veicoli elettrici per compensare la continua produzione di automobili a elevate emissioni: per ogni auto elettrica venduta, i costruttori possono vendere oltre tre veicoli ad alta emissione senza conteggiarli ai fini del calcolo delle emissioni di CO2. Un aumento del 10% nelle vendite di auto elettriche potrebbe portare in Europa a un aumento del 20% delle emissioni di CO2 nel settore automobilistico.

Le organizzazioni ambientaliste chiedono che i “super-crediti” siano eliminati nelle attuali e future normative sulle emissioni di CO2, a partire da quella, ora in discussione, per la regolamentazione delle emissioni dei furgoni. Inoltre, tutte le auto elettriche vendute sul mercato europeo dovranno essere dotate dei cosiddetti  “contatori intelligenti”, strumenti che consentono ai veicoli di essere in carica solo quando sono disponibili eccedenze di energia, per lo più da fonti rinnovabili.

“Veicoli elettrici non intelligenti collegati a una rete elettrica non intelligente aumenterebbero solo la domanda di carbone e di energia nucleare e ci spingerebbero lontani da un futuro energetico sostenibile” conclude Andrea Lepore di Greenpeace.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *