Spazi sociali e aggregativi? No, grazie!

La Caritas chiede l’autorizzazione per allestire cinque strutture provvisorie non ingombranti, da adibire a chiede o comunque luoghi di aggregazione, e l’amministrazione comunale cosa fa? Non risponde.Un atteggiamento davvero incredibile, che sta penalizzando il tentativo di una benemerita organizzazione, sostenuta da parrocchie e associazioni di volontariato, di ricreare degli ambienti socialmente idonei per la città […]

La Caritas chiede l’autorizzazione per allestire cinque strutture provvisorie non ingombranti, da adibire a chiede o comunque luoghi di aggregazione, e l’amministrazione comunale cosa fa? Non risponde.Un atteggiamento davvero incredibile, che sta penalizzando il tentativo di una benemerita organizzazione, sostenuta da parrocchie e associazioni di volontariato, di ricreare degli ambienti socialmente idonei per la città e soprattutto per il territorio. Le strutture in questione, infatti, erano previsti in alcune frazioni del capoluogo abruzzese.

Non vorrei che sia in atto un tentativo di ostacolare ogni iniziativa di questo genere, per ragioni che mi sfuggono. Prima la mensa di Celestino, poi, in un’altra località, un vero e proprio blitz finalizzato a rimuovere una tenda adibita a luogo di culto. Ora le mancate risposte alla Caritas.

Il Sindaco e l’Amministrazione attiva hanno dimostrato di saper fare poco o nulla per ricreare degli spazi sociali e di aggregazione per le comunità dell’Aquilano. Almeno abbiano il buon senso di chiedere agli uffici di dare un celere via libera alla richiesta della Caritas.

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