Ogm: gli agricoltori europei li rifiutano, Zaia li fermi in Italia

I dati ufficiali dell’Unione europea mostrano che nel 2009 gli agricoltori europei hanno seminato l’11% in meno di Ogm rispetto all’anno precedente. Nello stesso periodo, Germania e Lussemburgo hanno adottato clausole di salvaguardia nazionale proibendo completamente la coltivazione di mais Ogm nel proprio territorio, unendosi così ad Austria, Francia, Grecia ed Ungheria, che avevano già […]

I dati ufficiali dell’Unione europea mostrano che nel 2009 gli agricoltori europei hanno seminato l’11% in meno di Ogm rispetto all’anno precedente. Nello stesso periodo, Germania e Lussemburgo hanno adottato clausole di salvaguardia nazionale proibendo completamente la coltivazione di mais Ogm nel proprio territorio, unendosi così ad Austria, Francia, Grecia ed Ungheria, che avevano già vietato il mais transgenico.Le ragioni principali di questo calo, che risulta maggiore in Romania, Repubblica Ceca e Slovacchia (con range del 22%-55% in meno di Ogm seminati), sono da attribuire al maggior costo delle sementi Ogm, alla mancanza di “appetito” per l’ingegneria genetica, che lascia i produttori di Ogm senza mercati ai quali vendere e alle misure di segregazione che devono essere adottate per impedire la contaminazione dei campi vicini e delle forniture alimentari.

“Malgrado la propaganda dell’industria biotech, gli Ogm sono un esperimento fallito. Sta fallendo nei campi e anche nel mercato”, afferma Federica Ferrario, responsabile della Campagna OGM di Greenpeace.

Solo pochi giorni fa anche l’India  ha stabilito una nuova moratoria per gli Ogm, in questo caso per le melanzane transgeniche.

«Chiediamo al Governo italiano e in particolare al ministro Luca Zaia, di adottare con urgenza gli atti necessari a bloccare la coltivazione in Italia di mais Ogm. Un atto dovuto per preservare la nostra agricoltura e il nostro cibo dai pericoli e dalle contaminazioni legate agli organismi transgenici». conclude Federica Ferrario.

Greenpeace chiede ai Governi di seguire le raccomandazioni dell’International Assessment of Agriculture Knowledge, Science and Technology for Development (IAASTD), la più esauriente valutazione sull’agricoltura effettuata a livello mondiale, e promuovere un’agricoltura sostenibile, in grado di fornire alimenti sicuri e nutrienti per tutti, evitando rischi inutili e senza logorare le risorse naturali dalle quali tutti dipendiamo.

Questa settimana l’International Service for the Acquisition of Agri-biotech Applications (ISAAA), un ente fondato dalle aziende biotech, pubblicherà il suo rapporto annuale che comprende dati sulle aree coltivate con Ogm. Il mandato dell’Isaaa è quello di propagandare gli Ogm come soluzione alla povertà e alla fame a livello globale. La realtà però, dimostra che gli Ogm stanno fallendo sia nei campi che nei mercati, mettendo in serio pericolo sia l’ambiente che il sostentamento degli agricoltori.

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