Veronesi: nessun manuale per genitori e figli

Non pensate di trovare nel nuovo film di Giovanni Veronesi delle soluzioni o delle strategie possibili per disinnescare il conflitto, naturale e congenito al tipo di rapporto, che da sempre contrappone genitori e figli. Un rapporto che ci viene in parte raccontato dalla protagonista l’adolescente Nina – Chiara Passarelli scovata dopo i provini a 500 […]

Non pensate di trovare nel nuovo film di Giovanni Veronesi delle soluzioni o delle strategie possibili per disinnescare il conflitto, naturale e congenito al tipo di rapporto, che da sempre contrappone genitori e figli. Un rapporto che ci viene in parte raccontato dalla protagonista l’adolescente Nina – Chiara Passarelli scovata dopo i provini a 500 ragazze – durante lo svolgimento del tema assegnatole dal suo professore d’italiano, Michele Placido.Due sono le strade, entrambe percorribili, sembra dirci il regista nella sua commedia Genitori&Figli:) agitare bene prima dell’uso, “dedicata ai miei genitori scomparsi prematuramente a ottant’anni” e prodotta da Luigi e Aurelio De Laurentiis.
O il bagno liberatorio in mare, già visto nell’ultimo film ‘familiare’ di Paolo Virzì, della coppia ormai divisa e non più ricomponibile di Silvio Orlando e Luciana Littizzetto e dei loro due figli Ettore e Nina, che ritrovano tutti un’unione temporanea e un sentire comune in quell’improvviso tuffo mentre vengono sparse nelle onde le ceneri della nonna. “Non torneranno insieme Gianni e Luisa né si riameranno dopo quel bagno collettivo, dunque la famiglia non si ricomporrà – spiega Veronesi – Prevale invece quel nucleo forte e centrale familiare che è il branco, fatto di quelle persone che formano la famiglia sociologica e che durante la tua vita ti hanno condizionato nel bene e nel male”. La scena è peraltro autobiografica, in quanto ispirata a quel che Veronesi e suo fratello Sandro hanno fatto dopo la perdita dei loro genitori.

L’altra possibilità nel rapporto tra genitori e figli, ridicolizzata da Veronesi, è quella di porsi in modo ottuso come fa papà Placido, professore sempre in perenne litigio con il figlio 18enne, estimatore del ‘Grande Fratello’ che insegue provini per pubblicità e reality show. “Alberto non riesce a parlare con il figlio che considera il proprio prolungamento e le cui scelte di vita giustamente lo indignano. E’ un padre che non riesce ad argomentare i propri no e le sue interminabili discussioni con il figlio mi ricordano tanto quei litigi con mio padre, quando si continuava a discutere per ore, nonostante la soluzione fosse a portata di mano”.
Per Veronesi altre strade non ve ne sono allora per le due coppie con figli in scena, più che mai scoppiate e alle prese con i relativi amanti. “Non parlatemi di famiglia allargata, che è un luogo comune, un compromesso per non dare soldi agli avvocati. Del resto si fa qualsiasi sciocchezza per essere moderni”.

Il film si nutre non solo di elementi autobiografici ma anche di esperienze autentiche come nel caso del personaggio del ragazzino razzista, frutto del racconto di un professore amico toscano del regista che a scuola si è imbattuto con il figlio di una famiglia progressista di Prato il quale ce l’aveva con i cinesi. “Forse ha ragione il personaggio dello psicologo del film a dire che il razzismo è nell’aria, lo si respira come la polvere sottile”. Anche la sequenza della visita di Luisa/Littizzetto del campo rom s’avvale dei ricordi del regista quando viveva a Prato. “E’ una scena che può irritare qualcuno ma è autentica. Luisa crede di autoassolvere lei piccolo borghese dall’aggressione del figlio minore nei confronti del piccolo rom, ma è normale la reazione del genitore rom che, a parte le scuse, chiede dei soldi come risarcimento”.

Veronesi è soddisfatto del cast e non trova stonature in un film in cui convivono comicità e commozione. E si complimenta con tutti, dal piccolo Matteo Amata (Ettore) a Piera Degli Esposti (la nonna), passando per gli altri: Elena Sofia Ricci, Margherita Buy, Max Tortora, Emanuele Propizio e Andrea Facchinetti, figlio di Ornella Muti.

E Orlando apprezza la bravura della giovane protagonista, Chiara Passarelli, “un’Alice nel paese della volgarità che ha la forza di opporsi con il suo candore e con gesti di ribellione all’andazzo generale, non si fa condizionare dall’aria di conformismo che sta avvelenando tutti noi e gli adolescenti”.

Genitori&Figli:) agitare bene prima dell’uso esce con Filmauro il 26 febbraio in 500 copie, ma qualche giorno prima, il 23, in libreria arriverà l’omonimo romanzo edito da Mondadori e scritto da Andrea Agnello, il 33enne sceneggiatore di Manuale d’amore 2 e di Italians e della serie tv I liceali.

Il film, che del resto ha preso spunto da tanti temi sul modo di vivere la famiglia scritti dagli studenti di tutt’Italia, è anche l’occasione per mettere in palio 20mila euro per lo studente che scriverà il miglior tema sul rapporto genitori e figli e altri 30mila per la scuola di provenienza destinati a finanziare un laboratorio audio visuale. Il concorso è promosso dall’Agiscuola insieme al ministero dell’Istruzione e coinvolgerà gli istituti superiori.

Stefano Stefanutto Rosa

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