Il bello non dura, neanche al maschile

E’ proprio vero (e lo dico con la soddisfazione di che bello non è mai stato, neanche da giovane) che il brutto ha il vantaggio di durare anche nel tempo. Molti sexy symbol invecchiano male, anzi malissimo. Ultimo avvistato in ordine di tempo Paul Hogan, 70 anni, che, fotografato in spiaggia durante le vancanze di […]

E’ proprio vero (e lo dico con la soddisfazione di che bello non è mai stato, neanche da giovane) che il brutto ha il vantaggio di durare anche nel tempo. Molti sexy symbol invecchiano male, anzi malissimo. Ultimo avvistato in ordine di tempo Paul Hogan, 70 anni, che, fotografato in spiaggia durante le vancanze di Natale si mostra con spalle curve e ventre gonfio, niente a che vedere con il  macho scattante ed  ironico degli anni Ottanta, quando rispondeva al nome di di Mr. Crocodile Dundee. D’altra parte il tempo passa per tutti, anche per gli attori, i bellocci, e persino i sex symbol. Il diritto di invecchiare non si nega a nessuno, questo è certo, ed è certamente più rassicurante qualche ruga e un corpo mediamente cadente rispetto ai visi di plastica (e un tantino ipertrofici) che sfoggiano alcune star non più in gran spolvero. Il punto è: se al geometra del quinto piano concediamo di perdere smalto con gli anni, un Tony Manero (alias John Travolta) bolso e appesantito è difficile da mandare giù. Lui, in particolare, appartiene alla categoria dei pesi massimi: quelli che con l’età hanno perso i freni inibitori nei confronti del cibo (magari dopo una vita di restrizioni…) e gettato alla spugna anni di allenamenti. Risultato: hanno preso peso, e navigano verso l’età matura con parecchi chili di troppo a far da zavorra. Tra le taglie forti del fascino il già citato mitico Travolta, Gérard Depardieu, Val Kilmer (e dire che solo nel 1995 era stato candidato agli MTV Movie Awards come Attore più attraente per Batman Forever), Alec Baldwin e Kurt Russel. Vizi, stravizi, droga, alcol, e chi più ne ha ne metta hanno invece cambiato i connotati del bel bello e maledetto Anni Ottanta per antonomasia: Mickey Rourke. Lui merita un discorso (che abbiamo fatto) a parte,  essendo andato e tornato dall’inferno diverse volte, è già tanto che possa camminare con le sue gambe. Ma è pur vero che, nonostante la recente “seconda giovinezza” della sua carriera grazie al film “The Wrestler”, a vederlo ora non sembra nemmeno un parente alla lontana del conturbante John Grey di “Nove settimane e mezzo“. In alcuni casi, poi, è il tempo e nulla più ad aver lasciato i suoi segni: è il caso di Jack Nicholson, o dell’ex 007 Roger Moore che però ha 80 anni suonati. In questa valle di lacrime c’è qualche eccezione: la più affascinante risponde sicuramente al nome di Richard Gere, 60 anni portati magnificamente e le altre sono Clint Eastwood e Sean Connery, entrambi giunti alle 80 candeline e con fascino quasi intatto e, certamente, intatto cervello.

Carlo Di Stanislao

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