Strategie condivise e assunzione di responsabilità non più rinviabili

Riceviamo e pubblichiamo il discorso che Modesto Lolli, presidente PMI Confindustria L’Aquila, ha tenuto oggi ai candidati : Stefania Pezzopane (Pd), Francesco Di Nisio (lega popolare), Antonio Del Corvo (Pdl). E’ ormai da qualche anno che continuiamo a ripetere “Non è più tempo di parlare ma di fare”. La politica e le sue espressioni istituzionali non possono […]

Riceviamo e pubblichiamo il discorso che Modesto Lolli, presidente PMI Confindustria L’Aquila, ha tenuto oggi ai candidati : Stefania Pezzopane (Pd), Francesco Di Nisio (lega popolare), Antonio Del Corvo (Pdl). E’ ormai da qualche anno che continuiamo a ripetere “Non è più tempo di parlare ma di fare”. La politica e le sue espressioni istituzionali non possono più “nicchiare” o fare finta di niente rinviando le necessarie assunzioni di responsabilità: altrimenti si rischia la bancarotta, il terremoto ha messo ancor più in evidenza l’inefficienza della macchina burocratica amministrativa.

C’è bisogno da subito di nuove regole comportamentali, culturali e normative, unitamente alla definizione di strategie condivise e all’assunzione di responsabilità non più rinviabili, da parte di tutte le componenti che svolgono un ruolo attivo nel nostro territorio: Istituzioni politiche e culturali, mondo economico, finanziario, dell’impresa, Organizzazioni di categoria e sindacali. E’ necessario, quindi, costruire una proposta di progetto strategico condiviso, convergente verso un nuovo modello di sviluppo e di Governo che, superando gli attuali deficit di efficacia e visione strategica, sia più attento alle esigenze non solo di competitività e crescita economica, ma anche di coesione sociale e di qualità della vita per l’intero Territorio.

Mai come in questo momento il nostro territorio ha bisogno di decisioni, fatti concreti, di persone di qualità che propongono esempi validi e irreprensibili, trasferiscono positività e passione, rigenerino fiducia, serenità e speranza ai cittadini e alle Imprese. Gli imprenditori ed i cittadini sono stanchi e privi di fiducia verso questo modo di fare politica e di governare la cosa pubblica. 

Un dato significativo è costituito dall’aumento degli “indecisi” che testimonia ulteriormente questa caduta di fiducia nella politica e il bisogno generale di rivedere proprio le regole della politica, tornando a dare voce diretta a quanti appartengono invece al modo del lavoro, dei professionisti, degli studenti, delle casalinghe, a quanti cioè, sono vicini alla vita reale dei cittadini e pertanto in grado di comprenderne i problemi e le aspettative.

E’ molto duro tornare alle regole, dopo tanto disordine, tanta scostumatezza. Ma prima o poi doveva accadere.

La politica è la prima azienda italiana con quasi 180 mila eletti: nostri dipendenti con busta paga.

Qui non voglio fare alcuna accusa generica contro la politica e il professionismo politico. La garanzia di un compenso per svolgere attività politica è stata una conquista democratica e come tale va rispettata e difesa. Ma un conto è rispettare la politica e i suoi costi, altro è far finta di niente rispetto alla duplicazione delle strutture, degli incarichi, delle prebende a carico della collettività, a tutta una serie di privilegi che molti politici, molto spesso, si auto assegnano ed a premiare l’alta dirigenza sempre anche quando i risultati sono disastrosi. Non ci spaventa dover sopportare il costo anche alto di qualcosa che funziona bene, ci imbarazza e ci fa rabbia continuare a sopportare il costo altissimo di un sistema che ha perso efficacia e stenta a produrre risultati.

La burocrazia inefficiente è una realtà gravissima per le piccole aziende perché sottrae all’attività d’impresa la risorsa più importante: il tempo dell’imprenditore.

Vi voglio ricordare anche qualche dato della situazione economica nel nostro territorio alla data del 5 di aprile 2009 L’Aquila era la prima città italiana per pignoramenti immobiliari.  Tra il 2006 e il 2007 la crescita dei pignoramenti in Italia è stata mediamente del 23%, all’Aquila è stata del 41%. Il calo del fatturato delle micro e piccole imprese rispetto all’anno precedente era stato del 40%.

Riflettiamo che, mentre le nostre imprese, per evitare il tracollo, sono sistematicamente costrette a confrontarsi con un mercato implacabile che le obbliga continuamente ad adeguarsi, attuando un’organizzazione efficace ed efficiente ed offrendo sempre un giusto rapporto qualità-prezzo nei loro prodotti e/o servizi, la macchina pubblica non solo non si confronta con il mercato, che in sostanza è costituito da imprese e cittadini che hanno bisogno di servizi, ma spesso è anche d’ostacolo, soprattutto alle imprese, per la gran mole di burocrazia di cui è pervasa.  Riteniamo che la macchina burocratica amministrativa, negli ultimi venti anni si sia completamente logorata, c’è bisogno da subito di rottamarla e riprogettarla senza perdere altro tempo, per renderla funzionale ai bisogni dell’utenza; qualsiasi pilota si mette al comando avrà sempre grandi difficoltà a guidare una macchina sfasciata.

E’ urgente, quindi, procedere immediatamente alla semplificazione della vita delle imprese attraverso la drastica riduzione della selva di adempimenti e di norme spesso incerte, ripetitive e contraddittorie, non omogenee addirittura fra Comuni confinanti e, spesso, fra i singoli uffici della medesima Amministrazione. Per questo Confindustria ha sempre sostenuto che qualsiasi processo di semplificazione, per essere realmente efficace, deve necessariamente partire dal basso e basarsi su un confronto continuo e costante con le realtà operative, le quali sono in grado di mettere al servizio del Legislatore le loro conoscenze sulle criticità effettivamente esistenti.

Il comitato Piccola Industria in questi ultimi mesi ha cercato di interloquire e raccordare le Istituzioni locali per fare un patto finalizzato a raggiungere tutti insieme e velocemente un modello di governance efficace che assicuri uno sviluppo locale sostenibile, uno sviluppo qualitativo capace di risanare il territorio nel rispetto dell’occupazione e del welfare ed a creare un clima diverso per ridare fiducia e coraggio ai cittadini ed alle imprese.  Abbiamo preparato un protocollo d’intesa che dovrà essere sottoscritto e rispettato da tutti gli attori che intervengono sul territorio in modo da creare un patrimonio collettivo mettendolo in rete con la massima trasparenza e se un nodo della rete va in difficoltà, gli altri sorreggono l’insieme. Bisogna fare squadra abbiamo avuti ottimi esempi da parte di Regioni e province virtuose che ci hanno aiutato in questi mesi, abbiamo osservato come insieme imprese e istituzioni si sono mosse in modo esemplare. Noi cosa abbiamo fatto? Poco o nulla tutti come cani sciolti senza nessun programma comune sia come associazioni datoriali, siamo come istituzioni locali sia come cittadini. Risultato è che sono passati 10 mesi c’è lo stesso caos di sempre, disinformazione un continuo litigare e chiacchierare senza fare fatti.

Siamo convinti che L’Amministrazione locale può svolgere un ruolo fondamentale per lo sviluppo sociale ed economico del nostro territorio e per la competitività del suo contesto produttivo solo se si rispettano le regole, se c’è la certezza nei tempi di risposta e soprattutto con un confronto continuo e costante per monitorare l’andamento generale e non come è accaduto fino ad oggi che gli incontri si facciano solo in campagna elettorale.

Vorremmo che da subito prima delle elezioni venga sottoscritto un documento dove le Istituzioni Locali, s’impegnano a rispondere entro 20 giorni alle domande che gli vengono poste dagli stessi enti e dalle imprese e che si impegnino altresì a prendere provvedimenti disciplinari se non c’è stata la risposta positiva e/o negativa entro questi giorni.  Non vogliamo passare per giustizieri o per quelli che vogliono licenziare, accusare tutti di essere dei fannulloni. Vogliamo solo che il sistema cambi e funzioni, premiando chi merita e richiamando quelli che non collaborano. Se questo non accade, tutti i bei progetti restano tali e non applicabili e si continuerà a fare chiacchiere su chiacchiere e resteremo ancor più impantanati nella melma che abbiamo da oltre vent’anni e che si è ulteriormente consolidata con il terremoto.

I grandi confronti e le tante belle parole non servono, bisogna fare in fretta i fatti. Risolvendo il problema della semplificazione e dei tempi certi si metteranno in condizione le Imprese di ripartire e di fare i loro programmi in tempi certi e sicuramente ci saranno nuove assunzioni.

Continuiamo a ripetere che noi riteniamo di aver fatto e di continuare a fare la nostra parte e, se le nostre Imprese riuscissero ad avere un ambiente favorevole allo sviluppo, di valide infrastrutture, sia materiali sia immateriali e di regole chiare e certe per operare, potrebbero veramente competere con i mercati, ampliare le loro strutture e, quindi, creare nuovi posti di lavoro. Dobbiamo lavorare insieme e velocemente per ridare fiducia e speranza a tante Micro e Piccole Imprese esistenti sul territorio. In questo momento più che in altri, si avverte il bisogno incontrovertibile di persone di qualità che propongano esempi validi e irreprensibili, che attraverso decisioni e fatti concreti trasferiscano positività e passione, rigenerando fiducia, serenità e aspettativa.

Il Presidente del Comitato Piccola e Media Industria di Confindustria L’Aquila

Modesto Lolli

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