Carispaq influenzata dagli effetti del terremoto

Carispaq ha chiuso un esercizio influenzato dagli effetti  del sisma dell’aprile 2009. Raccolta diretta da clientela: € 2.036 milioni (+26,3% rispetto al 2008) Mezzi amministrati: oltre €3.001 milioni (+14,3%) Impieghi netti a clientela: € 1.403 milioni (+ 2,6%) Margine di intermediazione: € 72 milioni (- 11%) Rettifiche nette di valore su crediti: € 38,7 milioni […]

Carispaq ha chiuso un esercizio influenzato dagli effetti  del sisma dell’aprile 2009.
Raccolta diretta da clientela: € 2.036 milioni (+26,3% rispetto al 2008)
Mezzi amministrati: oltre €3.001 milioni (+14,3%)
Impieghi netti a clientela: € 1.403 milioni (+ 2,6%)
Margine di intermediazione: € 72 milioni (- 11%)
Rettifiche nette di valore su crediti: € 38,7 milioni
Risultato netto di periodo: – € 19,2 milioni (in correlazione al sisma del 6/04/09)
Coefficienti patrimoniali: Tier 1 Capital Ratio al 6,39% e Total Capital Ratio all’8,31%
 Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi nella seduta del 15 marzo 2010 – in una nota ufficiale dice – ha esaminato ed approvato il progetto di bilancio per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2009 della Carispaq – Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila S.p.A. facente parte del Gruppo BPER (Banca popolare dell’Emilia Romagna).

Stato Patrimoniale al 31 dicembre 2009
Di seguito i valori più significativi dello stato patrimoniale e del conto economico al 31 dicembre 2009 raffrontati con i dati del bilancio 2008.

Raccolta
– la raccolta diretta da clientela (debiti verso clientela, titoli in circolazione e passività finanziarie valutate al Fair Value) è pari a € 2.036 milioni, in incremento del 26,25% rispetto a fine 2008;
– la raccolta indiretta da clientela, valorizzata ai prezzi di mercato, è pari a € 965 milioni, in diminuzione del 4,71% rispetto a fine 2008;
– il totale dei mezzi amministrati è pari a € 3.001 milioni, in incremento del 14,31% rispetto a fine 2008;
– il portafoglio premi assicurativi, non compreso nella raccolta indiretta, si quantifica in € 39 milioni.

Crediti
– i crediti verso la clientela, al netto delle rettifiche di valore, sono pari a € 1.403 milioni, in crescita del 2,6% rispetto a fine 2008;
– i crediti deteriorati – al netto delle rettifiche di valore – sono pari a € 85 milioni (+36,3% rispetto a fine 2008), con una componente di sofferenze nette di € 20 milioni (+15,6% rispetto a fine 2008); tali importi risultano rispettivamente pari al 6,1% e all’1,4% del totale dei crediti verso clientela. Il livello di copertura dei crediti deteriorati è del 39,54%, mentre quello delle sofferenze è del 67,23%;
– i crediti verso banche sono pari a € 762,9 milioni (+191% rispetto a fine 2008), per l’investimento della cospicua liquidità della banca.

Patrimonio
– il patrimonio netto, comprensivo della perdita corrente, riportata all’esercizio 2010, è pari a € 177,2 milioni (-10,7% rispetto a fine 2008).

Ratios patrimoniali
– Tier 1 Ratio: 6,39% (7,51% a dicembre 2008);
– Total Capital ratio: 8,31% (9,50% a dicembre 2008).

Conto Economico
– il margine di interesse è pari a € 48,5 milioni, in flessione del 27% rispetto allo stesso periodo del 2008;
– le commissioni nette sono pari a € 20 milioni, in crescita del 16,1% rispetto al 2008;
– il risultato netto dell’attività nel settore finanziario (compresi i dividendi) è positiva a € 3,6 milioni e contribuisce alla redditività della banca in presenza di un contenuto profilo di rischio;
– il margine d’intermediazione è pari a € 72,1milioni, in flessione del 10,96% rispetto al 2008;
– le rettifiche apportate ai crediti e alle altre attività finanziarie, al netto delle corrispondenti riprese di valore, sono pari a € 38,9 milioni, rispetto agli € 9,8 milioni milioni del 2008;
– il risultato netto della gestione finanziaria è pari a € 33,1 milioni, in diminuzione del 53,4% rispetto al 2008;
– i costi operativi sono pari a € 56 milioni (+ 11% rispetto al 2008); tale avanzamento è giustificato dalla registrazione di € 5,6 milioni di svalutazione sugli immobili di proprietà danneggiati dal sisma e di € 1,1 milioni di spese straordinarie per l’emergenza;
– l’operatività corrente determina una perdita lorda pari a € 23,1 milioni, mentre aveva registrato un utile lordo di € 20,7 milioni del 2008;
– registrate le imposte, positive per € 4 milioni, l’esercizio si chiude con una perdita netta di € 19,2 milioni, e si raffronta con l’utile netto di € 12,2 milioni del 2008.

L’impatto del sisma su Carispaq
La Cassa nel 2009 ha dovuto fronteggiare gli effetti del terremoto che il 6 aprile ha devastato L’Aquila e numerosi altri comuni della provincia. Nel cosiddetto “cratere sismico” hanno sede 20 (di cui 13 a L’Aquila) delle 53 filiali complessive di Carispaq. In tali filiali opera il 61% dei dipendenti della Banca.

Alla data del 31 dicembre 2009 gli impieghi con controparti residenti e/o attive nel “Cratere” erano pari ad Euro 507 milioni (gli “Impieghi del Cratere”), pari al 34% dell’ammontare complessivo della Banca.
Sul totale degli “Impieghi del Cratere”, € 50 milioni (pari a meno del 10%) erano classificati come crediti deteriorati. A fronte di essi i fondi rettificativi ammontano ad € 14,5 milioni. Sulla quota restante degli “Impieghi del Cratere”, pari ad € 457 milioni, i fondi rettificativi stanziati al 31 dicembre 2009 sono pari ad € 16,2 milioni. In esito ad accertamenti che hanno interessato lo stato dell’attività produttiva dopo il sisma, nonché l’influenza che quest’ultimo ha determinato sull’ordinaria attività dei soggetti residenti/operanti nell’area colpita, sui citati € 457 milioni circa il 4% si configuravano come crediti problematici e solo l’1% poteva definirsi a rischio elevato.
La ricognizione ha, inoltre, consentito la classificazione degli immobili ubicati nel “Cratere” a garanzia dei mutui ipotecari e di altri finanziamenti, sulla base degli esiti delle verifiche di agibilità condotte dalla Protezione Civile. Il controvalore del debito residuo al 31 dicembre 2009, relativo a mutui o finanziamenti garantiti da immobili gravemente danneggiati o inagibili è pari a circa € 73 milioni, importo già ricompreso nell’aggregato degli “Impieghi del Cratere”.
In via prudenziale sono stati considerati gravemente danneggiati tutti gli immobili situati nei centri storici dei comuni interessati, indipendentemente dalla valutazione di agibilità espressa dalla Protezione Civile.
Al riguardo si segnala che il Decreto Legge n. 39 del 28 aprile 2009, convertito in Legge n. 77
del 24 giugno 2009, relativo agli “Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi
sismici nella regione Abruzzo nel mese di aprile 2009 e ulteriori interventi urgenti di protezione
civile” (le “Misure d’Urgenza”), prevede, tra l’altro, la concessione di contributi, anche con le
modalità del credito di imposta, e di finanziamenti agevolati, garantiti dallo Stato, per la
ricostruzione o riparazione di immobili adibiti ad abitazione principale distrutti o dichiarati
inagibili o per l’acquisto di nuove abitazioni sostitutive dell’abitazione principale distrutta,
ovvero per la ricostruzione o riparazione di immobili diversi da quelli adibiti ad abitazione
principale. Al momento non è ancora possibile stimare gli impatti positivi che tali “Misure
d’Urgenza” determineranno sulle garanzie immobiliari acquisite da Carispaq, destinate
peraltro ad essere escusse solo in caso di inadempienza dei clienti alle obbligazioni contratte.
Il sisma ha inoltre interessato anche immobili di proprietà di Carispaq: quelli gravemente
danneggiati sono in numero di 7, iscritti a bilancio prima del sisma, per un valore netto complessivo pari ad € 25 milioni.
In proposito, fatto riferimento ai principi generali di cui agli IAS n. 16 e n. 36, nel bilancio
2009 di Carispaq sono state accertate a conto economico le riduzioni di valore di tali proprietà: perizie redatte da esperti hanno permesso di stimare in € 11 milioni i danni complessivi, riferiti principalmente a due edifici di grande importanza storica e artistica, uno dei quali sede della Direzione Generale della Banca.
A fronte di quanto precede, va evidenziato che Carispaq stipulò, nel 2004, specifica “polizza fabbricati” con primaria compagnia assicurativa: esiste dunque la concreta possibilità di una mitigazione degli effetti sopra evidenziati, attraverso l’incasso dei previsti indennizzi.

L’impegno di Carispaq a favore del territorio nel dopo-sima
Nonostante abbia subito le conseguenze del sisma al pari di qualsiasi altra azienda terremotata, Carispaq, grazie anche al supporto della Capogruppo BPER, si è impegnata in questi mesi per assicurare al territorio tutto il supporto necessario a superare lo stato di emergenza e favorire il rilancio.
In particolare, da aprile 2009 a marzo 2010, sono state avviate le seguenti attività.
– Garanzia della continuità operativa dei servizi bancari sin dalle prime ore post-sisma.
– Concessione di finanziamenti per un plafond massimo di € 50 milioni, per “Misure Straordinarie per Emergenza Terremoto”.
– Concessione di finanziamenti complementari ai contributi statali previsti per la ricostruzione, riparazione e ristrutturazione di abitazioni.
– Partecipazione con quote di minoranza all’SGR promotrice di un fondo immobiliare destinato all’acquisto di immobili liberi, attualmente di proprietà di costruttori locali, che saranno locati alla Protezione Civile o ad altro Ente da essa identificato.
– Adesione alla convenzione promossa dall’ABI e dalla Cassa Depositi e Prestiti per la ricostruzione di abitazioni private, attraverso finanziamenti agevolati, per la riparazione (fino a Euro 80 mila) e la riedificazione o l’acquisto (fino ad Euro 150 mila).

La sospensione del pagamento delle rate dei finanziamenti rateali
Fra le misure legislative più importanti adottate a favore del territorio, vi è la sospensione del pagamento delle rate di tutti i finanziamenti rateali (sia ipotecari che chirografari) sia a persone fisiche che giuridiche, con decorrenza dal 6 aprile fino al 31 dicembre 2009 (intervento poi prorogato, su base volontaria, al 30 giugno 2010 a seguito dell’adesione di Carispaq all’omologa iniziativa promossa da ABI).
Nel corso degli ultimi mesi, la Banca si è trovata spesso al centro di polemiche in ragione dell’applicazione degli interessi contrattuali relativamente al periodo di sospensione. L’Amministrazione di Carispaq e della Capogruppo BPER hanno valutato a lungo l’opportunità di non applicare tali oneri.
La mancata contabilizzazione di tale componente avrebbe però avuto un rilevante impatto negativo a conto economico. Al fine di non appesantire ulteriormente l’equilibrio patrimoniale e reddituale dell’Istituto, a tutela della sua piena operatività e dei posti di lavoro garantiti al territorio, si è valutato di addebitare come da diritto tali interessi.
Altresì, quale misura agevolativa, si è deciso di distribuirne il rimborso, in forma infruttifera, sulle rate residue dei finanziamenti, una volta ripresi i pagamenti.
Carispaq è consapevole di come altre banche abbiano invece attuato l’abbuono di tali interessi, ma risulta peraltro vero che nessun altro Istituto bancario registra la stessa, importante, percentuale di impieghi sulle aree del cratere e, dunque, per tali soggetti l’impatto del mancato introito dovrebbe risultare, con tutta probabilità, ben meno significativo (in valori assoluti e percentuali) rispetto a quello incombente su Carispaq.

La strategia per il prossimo futuro
Nella seduta dello scorso 15 ottobre 2009 il Consiglio di Amministrazione ha approvato il Piano Industriale 2009-2011, nell’ambito del più ampio Piano del Gruppo BPER. Nel documento sono esplicitate, fra le altre, le misure destinate a definire la strategia di sviluppo organizzativo e commerciale post-sisma. In particolare si tratta delle seguenti iniziative.
– Costituzione di un’area territoriale del cratere, attesa l’omogeneità dei bisogni del mercato e delle relative soluzioni operative.
– Predisposizione di un piano di riassetto delle filiali del cratere, in relazione alla nuova conformazione abitativa, scolastica ed economica della città e delle frazioni.
– Definizione di politiche commerciali focalizzate, che diano risposta ai particolari bisogni della clientela soprattutto nella fase della ricostruzione.
– Definizione di politiche di concessione e di presidio del credito coerenti con la specificità della situazione economica locale.
In questo scenario, trova declinazione con maggior forza la missione che la Banca aveva affermato già a febbraio: “Il nostro valore è il legame con il territorio e, in questo legame, è sostenere l’innovazione, perché innovare serve per affrontare e vincere le sfide della competizione. Chi innova rischia ed ha bisogno anzitutto di fiducia e sostegno.” Nel nuovo contesto, la sfida della competizione è la sfida della ricostruzione e dello sviluppo”.

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